Il Fondo Monetario Internazionale nasce alla fine della seconda guerra mondiale con il sistema di Bretton Woods. In origine il Fondo Monetario persegue due finalità. Da un lato il controllo del rispetto delle “regole del gioco” di Bretton Woods, che è un sistema a cambi fissi con fascia di oscillazione. Dall’altro la funzione di finanziatore dei paesi che attraversino temporanee difficoltà di ordine valutario. Quest’ultima funzione, esercitata attraverso l’utilizzo delle risorse conferite dai paesi aderenti, impone selettività e “condizionalità” nella concessione di finanziamenti. Il Sistema di Bretton Woods consente all’economia mondiale un ampio periodo di stabilità dei cambi, favorendo quindi nei decenni successivi alla guerra una crescente integrazione economica tra i paesi. Alcune asimmetrie presenti nel sistema fin dalla nascita, e i vizi di origine del sistema stesso, tra cui la difficile soluzione dei problemi di liquidità internazionale, provocano la crisi di Bretton Woods (1971). Un successivo tentativo di rilancio, con nuove modalità, del sistema stesso non riscuote il successo sperato, e due anni dopo il mondo intero passa dai cambi fissi alla fluttuazione generalizzata delle valute. In realtà si tratta di fluttuazione controllata, o “sporca”, per cui le riserve valutarie continuano ad avere una notevole importanza, almeno per i paesi che ritengano opportuno non privarsi del tutto della facoltà di intervenire sui mercati valutari. Il Fondo Monetario Internazionale sopravvive quindi al sistema monetario dal quale aveva tratto origine, anche se numerosi sono i progetti di riforma del medesimo, che si pongono l’obiettivo di una nuova “governante” che tenga conto dei nuovi equilibri che nel frattempo si sono venuti a formare nell’economia mondiale. Questo non significa tuttavia che l’idea, da qualche osservatore vagheggiata, di una nuova Bretton Woods, abbia oggi concrete possibilità di successo

I 60 anni del Fondo Monetario Internazionale

DE BATTISTINI, Roberto
2005-01-01

Abstract

Il Fondo Monetario Internazionale nasce alla fine della seconda guerra mondiale con il sistema di Bretton Woods. In origine il Fondo Monetario persegue due finalità. Da un lato il controllo del rispetto delle “regole del gioco” di Bretton Woods, che è un sistema a cambi fissi con fascia di oscillazione. Dall’altro la funzione di finanziatore dei paesi che attraversino temporanee difficoltà di ordine valutario. Quest’ultima funzione, esercitata attraverso l’utilizzo delle risorse conferite dai paesi aderenti, impone selettività e “condizionalità” nella concessione di finanziamenti. Il Sistema di Bretton Woods consente all’economia mondiale un ampio periodo di stabilità dei cambi, favorendo quindi nei decenni successivi alla guerra una crescente integrazione economica tra i paesi. Alcune asimmetrie presenti nel sistema fin dalla nascita, e i vizi di origine del sistema stesso, tra cui la difficile soluzione dei problemi di liquidità internazionale, provocano la crisi di Bretton Woods (1971). Un successivo tentativo di rilancio, con nuove modalità, del sistema stesso non riscuote il successo sperato, e due anni dopo il mondo intero passa dai cambi fissi alla fluttuazione generalizzata delle valute. In realtà si tratta di fluttuazione controllata, o “sporca”, per cui le riserve valutarie continuano ad avere una notevole importanza, almeno per i paesi che ritengano opportuno non privarsi del tutto della facoltà di intervenire sui mercati valutari. Il Fondo Monetario Internazionale sopravvive quindi al sistema monetario dal quale aveva tratto origine, anche se numerosi sono i progetti di riforma del medesimo, che si pongono l’obiettivo di una nuova “governante” che tenga conto dei nuovi equilibri che nel frattempo si sono venuti a formare nell’economia mondiale. Questo non significa tuttavia che l’idea, da qualche osservatore vagheggiata, di una nuova Bretton Woods, abbia oggi concrete possibilità di successo
2005
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R. DE BATTISTINI
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