Eventi fondatori, le rivoluzioni continuano dopo la loro fine. Nel caso della Rivoluzione francese, l'Ottocento dovette fare i conti con una problematica eredità fatta di libertà e di repressione, di eguaglianza e di arbitrio, di fraternità e di violenza. Ma le rivoluzioni continuano anche attraverso la vita di quanti, dopo averle fatte, sopravvivono a esse: secondo le circostanze, da 'sommersi' o da 'salvati'. Così, sul paesaggio della Restaurazione e del Quarantotto si allungarono le ombre dei giacobini del Settecento, ombre rosse di fatica, di vergogna, di sangue. Uomini vecchi si incontrarono (o si scontrarono) con uomini giovani, con figli che si facevano adulti giudicando l'operato dei padri: riconoscendoli come eroi, denunciandoli come assassini. Se poi questi giovani si chiamavano Honoré de Balzac o Victor Hugo, capitava che i loro conti col passato divenissero capolavori letterari quali "Papà Goriot" o "I miserabili". La Rivoluzione francese ha invaso a tal punto l'Ottocento europeo che per scriverne l'avventura postuma non bastano allo storico gli usati ferri del mestiere: gli atti parlamentari, le carte di polizia, i giornali d'epoca; qui si deve attingere a una varietà di altre fonti - oltre ai romanzi, le storie e le memorie, i diari e le lettere, le caricature e le incisioni - per raccontare l'odissea di una rivoluzione interminabile.

Ombre rosse. Il romanzo della Rivoluzione francese nell’Ottocento

LUZZATTO, Sergio
2004-01-01

Abstract

Eventi fondatori, le rivoluzioni continuano dopo la loro fine. Nel caso della Rivoluzione francese, l'Ottocento dovette fare i conti con una problematica eredità fatta di libertà e di repressione, di eguaglianza e di arbitrio, di fraternità e di violenza. Ma le rivoluzioni continuano anche attraverso la vita di quanti, dopo averle fatte, sopravvivono a esse: secondo le circostanze, da 'sommersi' o da 'salvati'. Così, sul paesaggio della Restaurazione e del Quarantotto si allungarono le ombre dei giacobini del Settecento, ombre rosse di fatica, di vergogna, di sangue. Uomini vecchi si incontrarono (o si scontrarono) con uomini giovani, con figli che si facevano adulti giudicando l'operato dei padri: riconoscendoli come eroi, denunciandoli come assassini. Se poi questi giovani si chiamavano Honoré de Balzac o Victor Hugo, capitava che i loro conti col passato divenissero capolavori letterari quali "Papà Goriot" o "I miserabili". La Rivoluzione francese ha invaso a tal punto l'Ottocento europeo che per scriverne l'avventura postuma non bastano allo storico gli usati ferri del mestiere: gli atti parlamentari, le carte di polizia, i giornali d'epoca; qui si deve attingere a una varietà di altre fonti - oltre ai romanzi, le storie e le memorie, i diari e le lettere, le caricature e le incisioni - per raccontare l'odissea di una rivoluzione interminabile.
2004
il Mulino
1
185
9788815096227
S. LUZZATTO
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/102600
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact