L'invenzione dell'Oceania nell'immaginario occidentale: il caso di Robert Flaherty "Moana"

Cercando di scoprire un mondo sconosciuto e di riscoprirne uno perduto il film documentario di Robert Flaherty, Moana,risponde al bisogno urgentemente avvertito dagli antropologi studiosi del Pacifico di redigere un inventario dei prodotti artistici e artigianali, di ricostruire il valore e il senso di riti, cerimonie e danze che riscattassero “un ordine in via di sparizione” dal decadimento e dal disfacimento, per impedirne la cancellazione totale. Nei suoi lavori sul Pacifico, che muovono dalla modalità del “romance” adottato in precedenza a un nuovo “realismo”, R.L. Stevenson adotta la dimensione dell’”osservatore partecipante” di Flaherty, testimoniando del mondo degli Antipodi in cui nessuna prospettiva è “autorevole e autentica”, oscillando tra il sentirsi in un mitico “centro del mondo” e in una “no man’s land” e tuttavia tendendo alla riconquista di una “virginity of sense”, origine e fonte autentica dell’arte.