Ipertesto, web e immaginario del minore

In questo contributo vengono proposte alcune linee di osservazione per considerare oggi il ruolo dell'ipertesto, una delle presenze più forti tra quelle che hanno segnato il rivolgimento determinato dalle nuove tecnologie nel campo dell'educazione, della scrittura/lettura, del rapporto con i testi, della produzione/fruizione dei media. Quella che è stata una parola-simbolo negli ultimi decenni del Novecento appare tuttavia priva di qualsiasi fascino per le giovani generazioni, cresciute nell'abitudine della testualità trasversale e dell'interattività diffusa: generazioni per le quali la possibilità di muoversi casualmente e non gerarchicamente da un microtesto ad un altro ha un carattere assolutamente naturale. Il contributo cerca quindi di rintracciare qualche possibile eredità dell'ipertesto: al di là dei suoi aspetti tecnici, che oggi appaiono estremamente ovvii e scontati, si tratta piuttosto di vedere se i suoi caratteri concettuali e culturali di base siano maturati in modo da lasciare qualche traccia nelle linee evolutive che guidano le tecnologie della comunicazione e soprattutto l'universo della rete.