Il saggio prende in esame alcuni romanzi pubblicati da Alberto Moravia negli anni cinquanta ("Il conformista", "Il disprezzo", "I due amici", "La ciociara"), con riferimenti al saggio "L'uomo come fine", iniziato nel 1946 e pubblicato nel 1963. Sulla base degli studi di Foucault sul potere e di Hayden White e Carlo Ginzburg sulla storia, sono analizzati in primo luogo i rapporti tra i personaggi nella loro corrispondenza con analoghi rapporti di forza e di potere che si configurano sul piano storico e sociale. In secondo luogo, è preso in considerazione il piano figurale, con l'analisi di alcuni simboli (come il patto con il diavolo, la follia, la profanazione) che assumono la funzione di rappresentare e interpretare, in molteplici direzioni, le forme di violenza, di sopraffazione e di coercizione esercitate dall'ideologia (non ultima quella economica) sull'uomo. L'umanesimo che risulta anche dalle valenze intertestuali è dunque, come per Edward Said e Ihab Hassan, inevitabilmente autocritico e paradossalmente "antiumanistico".
Umanesimo e ideologie: Moravia anni Cinquanta
LOMBARDI, Chiara
2009-01-01
Abstract
Il saggio prende in esame alcuni romanzi pubblicati da Alberto Moravia negli anni cinquanta ("Il conformista", "Il disprezzo", "I due amici", "La ciociara"), con riferimenti al saggio "L'uomo come fine", iniziato nel 1946 e pubblicato nel 1963. Sulla base degli studi di Foucault sul potere e di Hayden White e Carlo Ginzburg sulla storia, sono analizzati in primo luogo i rapporti tra i personaggi nella loro corrispondenza con analoghi rapporti di forza e di potere che si configurano sul piano storico e sociale. In secondo luogo, è preso in considerazione il piano figurale, con l'analisi di alcuni simboli (come il patto con il diavolo, la follia, la profanazione) che assumono la funzione di rappresentare e interpretare, in molteplici direzioni, le forme di violenza, di sopraffazione e di coercizione esercitate dall'ideologia (non ultima quella economica) sull'uomo. L'umanesimo che risulta anche dalle valenze intertestuali è dunque, come per Edward Said e Ihab Hassan, inevitabilmente autocritico e paradossalmente "antiumanistico".File | Dimensione | Formato | |
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