Della descrizione di Verg. Aen. I, 159-169 sono state messe in luce da tempo le caratteristiche compositive ed i richiami intertestuali, ma restano discrepanze sui particolari e soprattutto sul significato profondo (‘armonia’ o ‘angoscia’?). L’analisi delle tipologie descrittive porta ad individuare un locus amoenus (vv. 163b-164; 166-169) incastonato in un paesaggio ‘dionisiaco’ (vv. 162-163°; 164b-166) e quindi due punti di vista distinti. Il termine scaena allude al teatro non sotto l’aspetto delle pitture parietali, ma della frons scaenae monumentale d’età augustea. La proposta di vedere nell’uso di scaena un’allusione all’imponente frons scaenae di tipo tragico, pietrificata e disposta su tre ordini, che s’impone a Roma in età augustea, ha il pregio di non comportare incongrui rinvii alle scenografie pittoriche del dramma satiresco; corrisponde perfettamente alla costruzione tridimensionale ed architettonica che gli studiosi hanno da tempo riconosciuto all’ekphrasis virgiliana nel suo complesso; non presuppone nel poeta esperienze visive e conoscenze tecniche diverse da quelle attestate pochi versi dopo nell’ekphrasis del teatro di Cartagine (I 427-429); mostra un Virgilio attentissimo all’evoluzione del teatro – non solo come genere letterario, ma come tipologia costruttiva. Tra gli «elementi tematici che anticipano, nel corso dell’episodio cartaginese, l’affermarsi di una tragedia (tra questi: l’anacronismo del teatro in costruzione nel libro I)» vada collocata anche la scaena di I 164, ‘eroica’ come tipologia di paesaggio, ‘tragica’ come richiamo all’architettura.
Titolo: | I fondali teatrali nella letteratura latina (riflessioni sulla scaena di Aen. I 159-169) | |
Autori Riconosciuti: | ||
Autori: | Malaspina E. | |
Data di pubblicazione: | 2008 | |
Abstract: | Della descrizione di Verg. Aen. I, 159-169 sono state messe in luce da tempo le caratteristiche compositive ed i richiami intertestuali, ma restano discrepanze sui particolari e soprattutto sul significato profondo (‘armonia’ o ‘angoscia’?). L’analisi delle tipologie descrittive porta ad individuare un locus amoenus (vv. 163b-164; 166-169) incastonato in un paesaggio ‘dionisiaco’ (vv. 162-163°; 164b-166) e quindi due punti di vista distinti. Il termine scaena allude al teatro non sotto l’aspetto delle pitture parietali, ma della frons scaenae monumentale d’età augustea. La proposta di vedere nell’uso di scaena un’allusione all’imponente frons scaenae di tipo tragico, pietrificata e disposta su tre ordini, che s’impone a Roma in età augustea, ha il pregio di non comportare incongrui rinvii alle scenografie pittoriche del dramma satiresco; corrisponde perfettamente alla costruzione tridimensionale ed architettonica che gli studiosi hanno da tempo riconosciuto all’ekphrasis virgiliana nel suo complesso; non presuppone nel poeta esperienze visive e conoscenze tecniche diverse da quelle attestate pochi versi dopo nell’ekphrasis del teatro di Cartagine (I 427-429); mostra un Virgilio attentissimo all’evoluzione del teatro – non solo come genere letterario, ma come tipologia costruttiva. Tra gli «elementi tematici che anticipano, nel corso dell’episodio cartaginese, l’affermarsi di una tragedia (tra questi: l’anacronismo del teatro in costruzione nel libro I)» vada collocata anche la scaena di I 164, ‘eroica’ come tipologia di paesaggio, ‘tragica’ come richiamo all’architettura. | |
Volume: | N.S. 4 | |
Pagina iniziale: | 95 | |
Pagina finale: | 123 | |
Parole Chiave: | Vergilius Publius Maro; Aeneis; theatre; Carthago; frons scaenae; ecphrasis; locus amoenus; locus inamoenus; ekphrasis; descriptio; scena; teatro; paesaggio eroico; pittura parietale; Enea; atmosfera; Vitruvius Pollio | |
Rivista: | AEVUM ANTIQUUM | |
Appare nelle tipologie: | 03A-Articolo su Rivista |
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