Rappresenta il piu` diffuso metodo di valutazione anatomica della pervieta` delle vie lacrimali di deflusso. Si effettua mediante incannulazione, in genere, del puntino lacrimale inferiore (70% del deflusso in condizioni fisiologiche); solo in caso di sua ostruzione o di stenosi distale puo` essere utile incannulare il puntino superiore. Puo` essere necessaria una precedente dilatazione del puntino affinche´ si ottenga un diametro sufficiente ad introdurre una cannula lacrimale di 23 o 26 Gauge (Hurwitz, 1996) collegata ad una siringa di 2,5 o 5 ml contenente soluzione fisiologica o medicata (antibiotici, cortisonici, colliri). La cannula va inserita almeno 4 mm nel canalino prima di iniziare l’irrigazione, ponendo attenzione ad eventuali ‘‘difficolta` ’’ nell’inserimento, in modo da evitare la creazione di false vie. Nel caso di puntino lacrimale stenotico, e` indicato impiegare sonde di Bowman a testa tonda (Khan, 1991), di diametro progressivamente crescente finche´ sia possibile inserire il comune dilatatore. Nei casi di occlusione del puntino, ove esso sia pero` visibile alla lampada a fessura (LAF), e` possibile cercare di riformarlo mediante ago da 26 G (Tanenbaum e Mc Cord, 1998) effettuando un lieve stiramento in senso orizzontale e successivamente verificando con sonde di Bowman sottili, come ivi descritto, la pervieta` del canalino (Lyon et al., 1991). Appare comunque sconsigliato ripetere tale manovra piu` di 2-3 volte, dato che la conseguente infiammazione induce stenosi locale permanente. A seguito del lavaggio si puo` riscontrare: – impossibilita` di incannulazione canalicolare; – impervieta` del canalino; – pervieta` parziale, con reflusso di liquido dal puntino incannulato o dal puntino superiore; – pervieta` totale.
Lacrimale apparato, Viel lacrimali di deflusso ( metodi di valutazione diagnostica delle condizioni di pervietà; trattamento chirurgico delle ostruzioni )
NUZZI, Raffaele;
2007-01-01
Abstract
Rappresenta il piu` diffuso metodo di valutazione anatomica della pervieta` delle vie lacrimali di deflusso. Si effettua mediante incannulazione, in genere, del puntino lacrimale inferiore (70% del deflusso in condizioni fisiologiche); solo in caso di sua ostruzione o di stenosi distale puo` essere utile incannulare il puntino superiore. Puo` essere necessaria una precedente dilatazione del puntino affinche´ si ottenga un diametro sufficiente ad introdurre una cannula lacrimale di 23 o 26 Gauge (Hurwitz, 1996) collegata ad una siringa di 2,5 o 5 ml contenente soluzione fisiologica o medicata (antibiotici, cortisonici, colliri). La cannula va inserita almeno 4 mm nel canalino prima di iniziare l’irrigazione, ponendo attenzione ad eventuali ‘‘difficolta` ’’ nell’inserimento, in modo da evitare la creazione di false vie. Nel caso di puntino lacrimale stenotico, e` indicato impiegare sonde di Bowman a testa tonda (Khan, 1991), di diametro progressivamente crescente finche´ sia possibile inserire il comune dilatatore. Nei casi di occlusione del puntino, ove esso sia pero` visibile alla lampada a fessura (LAF), e` possibile cercare di riformarlo mediante ago da 26 G (Tanenbaum e Mc Cord, 1998) effettuando un lieve stiramento in senso orizzontale e successivamente verificando con sonde di Bowman sottili, come ivi descritto, la pervieta` del canalino (Lyon et al., 1991). Appare comunque sconsigliato ripetere tale manovra piu` di 2-3 volte, dato che la conseguente infiammazione induce stenosi locale permanente. A seguito del lavaggio si puo` riscontrare: – impossibilita` di incannulazione canalicolare; – impervieta` del canalino; – pervieta` parziale, con reflusso di liquido dal puntino incannulato o dal puntino superiore; – pervieta` totale.File | Dimensione | Formato | |
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