Pro e contro lo stato totalitario. Autonomisti, libertari e autoritari nel socialismo dell'esilio 1932-1941

Nel corso degli anni Trenta i dissidi politici e culturali nel PSI riunificato scandiscono un confronto a tutto campo tra le diverse anime del partito, impostato sui temi del rapporto con i comunisti, dell’autonomia socialista e della natura del totalitarismo. Tale dibattito si focalizza sulle idee di Pietro Nenni, che, fedele alla prospettiva frontista, avanza l’audace tesi della necessità di uno «Stato proletario» autoritario. A tale proposta molti contrappongono progetti ed elaborazioni che, pur riferendosi a scuole e orientamenti differenti, rimandano a un socialismo autonomistico e libertario: Saragat e Tasca, Jacometti e Faravelli, Morandi e Gorni, per finire con Silone. Al confronto, che per certi versi costituisce uno dei momenti di più significativa riscoperta della tradizione liberale entro il mondo socialista, mette bruscamente fine lo scoppio della seconda guerra mondiale e l’occupazione nazista della Francia.