Da sempre, l’uomo pensa per immagini. Ma l’approccio visuale manifesta oggi una sua particolare attualità. Viviamo infatti in una cultura che dall’immagine è intensamente dominata. Di fronte al riaffacciarsi della potenza della rappresentazione iconica, che già l’antichità aveva conosciuto e talvolta condannato come idolatria, rimessa in contatto con la sua portata conoscitiva ma anche con la sua natura ingannatrice, la cultura contemporanea ha fatto propria la sfida dell’immagine creando un nuovo universo scientifico, quello degli “studi visuali”, che questo libro indaga secondo una prospettiva inedita, attenta all’intersezione fra i tradizionali domini dell’estetica e il mondo delle scienze. La presenza dell’immagine non è infatti confinata all’arte. E non si estende solo alla pubblicità e al design, ma include anche la scienza e la tecnica (si pensi per esempio al significato dell’immagine nell’ambito della diagnostica medica). Anche nel caso della conoscenza scientifica, come già nell’arte, si impongono stili della visione. Apprendendo che spesso conosciamo il mondo attraverso l’immagine, diveniamo edotti della natura storica del nostro modo di vedere e di intuire. E comprendiamo come, nel succedersi degli stili della visione, si avvicendano i mondi culturali. Talvolta, l’immagine ha anticipato la teoria, ne ha costituito una sorta di prefigurazione. Ed è proprio questo che fa dell’immagine un elemento fondante dell’idea di una scienza unificata. Se mai sorgerà, avremo a che fare con una scienza che riconosce nell’intuizione e nell’immagine la propria scaturigine. Proprio qui essa potrà incontrare il sensus communis. È quello sfondo che garantisce l’universalità e, su questa base, la responsabilità del sapere. Per dirla tutta, se non pensassimo per immagini non ci capiremmo. L’immagine rende certa la nostra comprensione delle cose.

Pensare per immagini. Tra scienza e arte

VERCELLONE, Federico
2010-01-01

Abstract

Da sempre, l’uomo pensa per immagini. Ma l’approccio visuale manifesta oggi una sua particolare attualità. Viviamo infatti in una cultura che dall’immagine è intensamente dominata. Di fronte al riaffacciarsi della potenza della rappresentazione iconica, che già l’antichità aveva conosciuto e talvolta condannato come idolatria, rimessa in contatto con la sua portata conoscitiva ma anche con la sua natura ingannatrice, la cultura contemporanea ha fatto propria la sfida dell’immagine creando un nuovo universo scientifico, quello degli “studi visuali”, che questo libro indaga secondo una prospettiva inedita, attenta all’intersezione fra i tradizionali domini dell’estetica e il mondo delle scienze. La presenza dell’immagine non è infatti confinata all’arte. E non si estende solo alla pubblicità e al design, ma include anche la scienza e la tecnica (si pensi per esempio al significato dell’immagine nell’ambito della diagnostica medica). Anche nel caso della conoscenza scientifica, come già nell’arte, si impongono stili della visione. Apprendendo che spesso conosciamo il mondo attraverso l’immagine, diveniamo edotti della natura storica del nostro modo di vedere e di intuire. E comprendiamo come, nel succedersi degli stili della visione, si avvicendano i mondi culturali. Talvolta, l’immagine ha anticipato la teoria, ne ha costituito una sorta di prefigurazione. Ed è proprio questo che fa dell’immagine un elemento fondante dell’idea di una scienza unificata. Se mai sorgerà, avremo a che fare con una scienza che riconosce nell’intuizione e nell’immagine la propria scaturigine. Proprio qui essa potrà incontrare il sensus communis. È quello sfondo che garantisce l’universalità e, su questa base, la responsabilità del sapere. Per dirla tutta, se non pensassimo per immagini non ci capiremmo. L’immagine rende certa la nostra comprensione delle cose.
2010
Bruno Mondadori
1
1
152
9788861594180
http://www.brunomondadori.com/scheda_opera.php?ID=3766
filosofia; Morfologia
Olaf Breidbach; Federico Vercellone
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/104033
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