I documenti latini di tipo amministrativo e legislativo del tardo medioevo piemontese rappresentano un’importante fonte documentaria per il lessico delle varietà romanze dell’epoca nel quadro della scarsità delle fonti volgari. Dovendo normare la gran parte delle attività economicamente rilevanti delle comunità, essi rispecchiano un’ampia serie di comportamenti, pratiche e oggetti pertinenti a ruoli sociali molto vari, e di conseguenza testimoniano il lessico dell’agricoltura, del commercio, dell’artigianato ed in genere di tutte quelle attività delle quali normalmente i testi letterari non si occupano. Se non nella forma specifica, nella sostanza linguistica essi rispecchiano gli usi locali, ed in qualche caso ne era prevista la lettura pubblica, anche in volgare. A ciò s’aggiunga che queste fonti sono per definizione localizzate geograficamente e quasi sempre datate. Si può dunque presumere, pur con la dovuta prudenza, che l’attestazione di un determinato termine rifletta l’uso linguistico in quella determinata località in quel dato periodo. Infine, a differenza delle rare testimonianze di tipo letterario, questi testi documentano con precisione la vita quotidiana. Senza ambizioni di sistematicità e completezza questo lavoro offre un repertorio lessicale tratto da diversi statuti comunali, mostrando come il dato linguistico contenuto nei testi permetta di ricostruire, attraverso la descrizione della variazione lessicale, antiche aree linguistiche e così di ipotizzare i corsi e ricorsi di quei “contrasti di lingua e cultura” che hanno attraversato e attraversano la regione piemontese.

Le parole dell'agricoltura. Saggio di un glossario da fonti latine medievali. I

RIVOIRA, Matteo
2012-01-01

Abstract

I documenti latini di tipo amministrativo e legislativo del tardo medioevo piemontese rappresentano un’importante fonte documentaria per il lessico delle varietà romanze dell’epoca nel quadro della scarsità delle fonti volgari. Dovendo normare la gran parte delle attività economicamente rilevanti delle comunità, essi rispecchiano un’ampia serie di comportamenti, pratiche e oggetti pertinenti a ruoli sociali molto vari, e di conseguenza testimoniano il lessico dell’agricoltura, del commercio, dell’artigianato ed in genere di tutte quelle attività delle quali normalmente i testi letterari non si occupano. Se non nella forma specifica, nella sostanza linguistica essi rispecchiano gli usi locali, ed in qualche caso ne era prevista la lettura pubblica, anche in volgare. A ciò s’aggiunga che queste fonti sono per definizione localizzate geograficamente e quasi sempre datate. Si può dunque presumere, pur con la dovuta prudenza, che l’attestazione di un determinato termine rifletta l’uso linguistico in quella determinata località in quel dato periodo. Infine, a differenza delle rare testimonianze di tipo letterario, questi testi documentano con precisione la vita quotidiana. Senza ambizioni di sistematicità e completezza questo lavoro offre un repertorio lessicale tratto da diversi statuti comunali, mostrando come il dato linguistico contenuto nei testi permetta di ricostruire, attraverso la descrizione della variazione lessicale, antiche aree linguistiche e così di ipotizzare i corsi e ricorsi di quei “contrasti di lingua e cultura” che hanno attraversato e attraversano la regione piemontese.
2012
Edizioni dell'Orso
Pluteus Testi
9
XXXVI+1
274
9788862743440
Lessico; latino medievale; Piemonte; Dialettologia
Matteo Rivoira
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