Con Psicopatologia e ragionamento clinico l’autore si prefigge di dimostrare che, in modo complementare alla ricerca teorica ed empirica sui concetti psicopatologici, risulta essenziale anche lo sviluppo di un pensiero sulla psicopatologia che ne metta in luce le valenze applicative, valorizzando in modo particolare l’imprescindibilità del momento diagnostico, vero punto di partenza del lavoro clinico. Oggi assistiamo sia ad un furore nosografico sia ad un simmetrico rifiuto del momento diagnostico. Accettare “la sfida della diagnosi” richiede di accogliere alcune esigenze: l’esigenza della sistematicità nella valutazione della psicopatologia, quella delle formulazioni adatte a impostare in modo integrato trattamenti differenti, quella della comunicabilità (tra clinici ed eventualmente con il paziente che lo richiede) e dell’intersoggettività come valori irrinunciabili. Finalità di questo testo è di affrontare alcune delle questioni sollevate da questi presupposti, collocandosi in una prospettiva definita dal primato della clinica. Esso non è dedicato agli aspetti storici o epistemologici della psicopatologia, né adotta una posizione argomentativa che persegua obiettivi teoretici o strettamente disciplinari. Si rivolge, piuttosto, al contesto clinico nel quale la valutazione e la comprensione della psicopatologia devono essere impiegate per progettare il trattamento di aiuto per il paziente. La valorizzazione dell’esperienza soggettiva, unica ed irripetibile, del paziente è l’orizzonte di riferimento per gli argomenti discussi, che riguardano sia aspetti astratti della riflessione clinica che aspetti operativi degli strumenti oggi disponibili.

Psicopatologia e ragionamento clinico

ALBASI, Cesare
2009-01-01

Abstract

Con Psicopatologia e ragionamento clinico l’autore si prefigge di dimostrare che, in modo complementare alla ricerca teorica ed empirica sui concetti psicopatologici, risulta essenziale anche lo sviluppo di un pensiero sulla psicopatologia che ne metta in luce le valenze applicative, valorizzando in modo particolare l’imprescindibilità del momento diagnostico, vero punto di partenza del lavoro clinico. Oggi assistiamo sia ad un furore nosografico sia ad un simmetrico rifiuto del momento diagnostico. Accettare “la sfida della diagnosi” richiede di accogliere alcune esigenze: l’esigenza della sistematicità nella valutazione della psicopatologia, quella delle formulazioni adatte a impostare in modo integrato trattamenti differenti, quella della comunicabilità (tra clinici ed eventualmente con il paziente che lo richiede) e dell’intersoggettività come valori irrinunciabili. Finalità di questo testo è di affrontare alcune delle questioni sollevate da questi presupposti, collocandosi in una prospettiva definita dal primato della clinica. Esso non è dedicato agli aspetti storici o epistemologici della psicopatologia, né adotta una posizione argomentativa che persegua obiettivi teoretici o strettamente disciplinari. Si rivolge, piuttosto, al contesto clinico nel quale la valutazione e la comprensione della psicopatologia devono essere impiegate per progettare il trattamento di aiuto per il paziente. La valorizzazione dell’esperienza soggettiva, unica ed irripetibile, del paziente è l’orizzonte di riferimento per gli argomenti discussi, che riguardano sia aspetti astratti della riflessione clinica che aspetti operativi degli strumenti oggi disponibili.
2009
Raffaello Cortina
1
311
9788860302397
Albasi C.
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