L’Italia è una comunità nazionale leggera: ha scarso senso civico e non si riconosce in interessi generali. Si accende episodicamente come una comunità si sentimenti: il cordoglio per una scomparsa, la gioia verso un successo sportivo talvolta denunciano il desiderio di condividere emozioni e sentire momenti di unità. L’unità, quando non sia frutto di conformismo, è un valore; ma raramente la storia italiana ha visto perseguire questo obiettivo. La patria ha sempre stentato a diventare una categoria del senso comune, perché gli italiani hanno coltivato con particolare passione l’interesse privato, perché sono spesso caduti nella tentazione delle lotte di fazione e delle guerre civili, perché sono soliti ignorare la loro storia e a dividersi in estenuanti rese dei conti. In realtà, proprio la storia dice che la vera risorsa degli italiani è stata la loro diversità, l’incontro e lo scambio fra culture diverse, le addizioni di genti differenti. Ne sono testimoni l’arte e la letteratura, i modi di vivere e il gusto: questa è la patria che gli italiani possono vantare, un mondo aperto e non esclusivo; questa è l’idea da proporre contro la tentazione di nuove chiusure nazionalistiche e improbabili definizioni identitarie. Con gli strumenti della storiografia, fra il Cinquecento e gli esordi del XXI secolo, l’argomentazione riassume in tre grandi temi la questione nazionale italiana: il bisogno di stato, il bisogno di storia e il bisogno di comunità. Letteratura moderna e contemporanea, pensiero politico, narrazioni di avvenimenti e profili biografici intessono la trama del libro.
Il bisogno di Patria
BARBERIS, Walter
2004-01-01
Abstract
L’Italia è una comunità nazionale leggera: ha scarso senso civico e non si riconosce in interessi generali. Si accende episodicamente come una comunità si sentimenti: il cordoglio per una scomparsa, la gioia verso un successo sportivo talvolta denunciano il desiderio di condividere emozioni e sentire momenti di unità. L’unità, quando non sia frutto di conformismo, è un valore; ma raramente la storia italiana ha visto perseguire questo obiettivo. La patria ha sempre stentato a diventare una categoria del senso comune, perché gli italiani hanno coltivato con particolare passione l’interesse privato, perché sono spesso caduti nella tentazione delle lotte di fazione e delle guerre civili, perché sono soliti ignorare la loro storia e a dividersi in estenuanti rese dei conti. In realtà, proprio la storia dice che la vera risorsa degli italiani è stata la loro diversità, l’incontro e lo scambio fra culture diverse, le addizioni di genti differenti. Ne sono testimoni l’arte e la letteratura, i modi di vivere e il gusto: questa è la patria che gli italiani possono vantare, un mondo aperto e non esclusivo; questa è l’idea da proporre contro la tentazione di nuove chiusure nazionalistiche e improbabili definizioni identitarie. Con gli strumenti della storiografia, fra il Cinquecento e gli esordi del XXI secolo, l’argomentazione riassume in tre grandi temi la questione nazionale italiana: il bisogno di stato, il bisogno di storia e il bisogno di comunità. Letteratura moderna e contemporanea, pensiero politico, narrazioni di avvenimenti e profili biografici intessono la trama del libro.File | Dimensione | Formato | |
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