L’opera analizza la globalità delle fattispecie di reato di cui alla parte penale della legge fallimentare del 1942 (bancherotte fraudolente e semplici, sia allorquando realizzate dal fallito, sia qualora perfezionate da soggetti diversi dal fallito, ricorso abusivo al credito, ecc.), con una trattazione che tiene conto delle modifiche che le diverse revisioni della legge fallimentare civilistica del 2005, del 2006 e del 2007 hanno determinato nella struttura e nella interpretazione delle ipotesi di reato, rimaste comunque pressoché invariate. Sono considerate tutte le procedure concorsuali che attualmente caratterizzano la sistematica. Il percorso ricostruttivo tiene conto dei precedenti storici che, nell’ambito del diritto penale del fallimento, hanno informato l’attuale costruzione normativa. Ampi richiami sono dedicati sia all’oggettività giuridica, sia alla posizione della sentenza dichiarativa di fallimento, quali momenti fondanti la sistematica in parola. Le differenti ipotesi sono oggetto di verifica a tutto campo, con attenzione dedicata alle diverse figure soggettive che influiscono in maniera differente sul disvalore comportamentale (imprenditore commerciale, institore, socie illimitatamente responsabili, soggetti che operano in campo societario, curatore, creditori); le indicazioni fornite dalla giurisprudenza sono ampiamente prese in considerazione, con l’individuazione dei principali punti di criticità che ormai da settanta anni si riscontrano nel diritto vivente giurisprudenziale. Di ogni fattispecie si evidenziano i dati oggettivi, l’elemento soggettivo, le diverse oggettività materiali, le risposte sanzionatorie, con attenzione alle pene principali ed alla sistematica delle pene accessorie/interdittive. L’analisi si incentra altresì sui rapporti tra fattispecie, nel quadro di valutazione di centrali formule di sussidiarietà espressa.

I reati fallimentari

ROSSI, Alessandra
2008-01-01

Abstract

L’opera analizza la globalità delle fattispecie di reato di cui alla parte penale della legge fallimentare del 1942 (bancherotte fraudolente e semplici, sia allorquando realizzate dal fallito, sia qualora perfezionate da soggetti diversi dal fallito, ricorso abusivo al credito, ecc.), con una trattazione che tiene conto delle modifiche che le diverse revisioni della legge fallimentare civilistica del 2005, del 2006 e del 2007 hanno determinato nella struttura e nella interpretazione delle ipotesi di reato, rimaste comunque pressoché invariate. Sono considerate tutte le procedure concorsuali che attualmente caratterizzano la sistematica. Il percorso ricostruttivo tiene conto dei precedenti storici che, nell’ambito del diritto penale del fallimento, hanno informato l’attuale costruzione normativa. Ampi richiami sono dedicati sia all’oggettività giuridica, sia alla posizione della sentenza dichiarativa di fallimento, quali momenti fondanti la sistematica in parola. Le differenti ipotesi sono oggetto di verifica a tutto campo, con attenzione dedicata alle diverse figure soggettive che influiscono in maniera differente sul disvalore comportamentale (imprenditore commerciale, institore, socie illimitatamente responsabili, soggetti che operano in campo societario, curatore, creditori); le indicazioni fornite dalla giurisprudenza sono ampiamente prese in considerazione, con l’individuazione dei principali punti di criticità che ormai da settanta anni si riscontrano nel diritto vivente giurisprudenziale. Di ogni fattispecie si evidenziano i dati oggettivi, l’elemento soggettivo, le diverse oggettività materiali, le risposte sanzionatorie, con attenzione alle pene principali ed alla sistematica delle pene accessorie/interdittive. L’analisi si incentra altresì sui rapporti tra fattispecie, nel quadro di valutazione di centrali formule di sussidiarietà espressa.
2008
Manuale di diritto penale. Leggi complementari, vol. II
Giuffrè
II
3
344
8814139946
Fallimento – bancarotta – procedure concorsuali
A. ROSSI
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