Nel periodo in cui presiedeva l’International Association for the History of Religions, Raffaele Pettazzoni avanzò la proposta di fondare il metodo della storia delle religioni sull’associazione delle istanze storiciste – caratterizzate dalla centralità assegnata ai contesti e alla storia – con quelle fenomenologiche, che insistevano sul valore autonomo della religione. Questa proposta, che costituisce anche un contributo originale e significativo al dibattito del tempo, risultava tuttavia problematica sul piano epistemologico. Ben coscienti di tali problemi, gli studiosi della generazione successiva non seguirono la strada indicata dal maestro, ma formularono, già negli anni ’50, modelli alternativi. Angelo Brelich, successore di Pettazzoni, Ernesto de Martino, professore all’Università di Cagliari e Ugo Bianchi, professore a Messina, elaborarono concezioni diverse della storia delle religioni che, fedeli a un orientamento rigorosamente storico, costituiscono altrettante vie di soluzione al problema di giustificare l’autonomia della loro disciplina e a quello di definire i rapporti fra approccio storicista e fenomenologico. E’ nei loro studi, nelle loro affermazioni teoriche, nelle vie che hanno aperto, nei dibattiti che hanno promosso che si può cogliere l’originalità e la ricchezza della storia delle religioni italiana.
L'histoire des religions en Italie. Modèles et méthodes
SPINETO, Natale
2009-01-01
Abstract
Nel periodo in cui presiedeva l’International Association for the History of Religions, Raffaele Pettazzoni avanzò la proposta di fondare il metodo della storia delle religioni sull’associazione delle istanze storiciste – caratterizzate dalla centralità assegnata ai contesti e alla storia – con quelle fenomenologiche, che insistevano sul valore autonomo della religione. Questa proposta, che costituisce anche un contributo originale e significativo al dibattito del tempo, risultava tuttavia problematica sul piano epistemologico. Ben coscienti di tali problemi, gli studiosi della generazione successiva non seguirono la strada indicata dal maestro, ma formularono, già negli anni ’50, modelli alternativi. Angelo Brelich, successore di Pettazzoni, Ernesto de Martino, professore all’Università di Cagliari e Ugo Bianchi, professore a Messina, elaborarono concezioni diverse della storia delle religioni che, fedeli a un orientamento rigorosamente storico, costituiscono altrettante vie di soluzione al problema di giustificare l’autonomia della loro disciplina e a quello di definire i rapporti fra approccio storicista e fenomenologico. E’ nei loro studi, nelle loro affermazioni teoriche, nelle vie che hanno aperto, nei dibattiti che hanno promosso che si può cogliere l’originalità e la ricchezza della storia delle religioni italiana.File | Dimensione | Formato | |
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