Nella voce è trattata la fattispecie del diritto di opzione che la legge riconosce a soci e titolari di obbligazioni convertibili in caso di aumento del capitale. Dopo aver individuato i titolari del diritto di opzione, l’analisi si concentra sul procedimento di esercizio del diritto di opzione, articolato nella prima fase di deliberazione dell’aumento e di offerta del diritto di opzione (con qualche considerazione sul tema della possibile circolazione della partecipazione azionaria nel corso dell’offerta). Si passa quindi ad analizzare la seconda fase di esercizio del diritto di opzione e di sottoscrizione delle nuove azioni. Segue la descrizione delle ipotesi nelle quali è consentito il sacrificio del diritto di opzione: in caso di interesse sociale che «esige» l’esclusione o la limitazione del diritto di opzione; in caso di conferimenti in natura; in caso di offerta ai dipendenti. Si esamina quindi il caso, introdotto dalla riforma del 2003, della esclusione «semplificata» del diritto di opzione nelle società quotate. L’ultima parte della voce è dedicata all’ipotesi dell’offerta indiretta e ad una sintetica disamina delle regole sul diritto di opzione nella s.r.l., nella s.a.p.a. e nelle cooperative.
voce: "Diritto di opzione"
Stefano A. Cerrato
2007-01-01
Abstract
Nella voce è trattata la fattispecie del diritto di opzione che la legge riconosce a soci e titolari di obbligazioni convertibili in caso di aumento del capitale. Dopo aver individuato i titolari del diritto di opzione, l’analisi si concentra sul procedimento di esercizio del diritto di opzione, articolato nella prima fase di deliberazione dell’aumento e di offerta del diritto di opzione (con qualche considerazione sul tema della possibile circolazione della partecipazione azionaria nel corso dell’offerta). Si passa quindi ad analizzare la seconda fase di esercizio del diritto di opzione e di sottoscrizione delle nuove azioni. Segue la descrizione delle ipotesi nelle quali è consentito il sacrificio del diritto di opzione: in caso di interesse sociale che «esige» l’esclusione o la limitazione del diritto di opzione; in caso di conferimenti in natura; in caso di offerta ai dipendenti. Si esamina quindi il caso, introdotto dalla riforma del 2003, della esclusione «semplificata» del diritto di opzione nelle società quotate. L’ultima parte della voce è dedicata all’ipotesi dell’offerta indiretta e ad una sintetica disamina delle regole sul diritto di opzione nella s.r.l., nella s.a.p.a. e nelle cooperative.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.