Il lavoro discusso in questo articolo deriva da un più ampio progetto di ricerca avviato nel 2007, e tuttora in corso, in merito al monitoraggio dell’impatto sociale del primo termovalorizzatore di rifiuti solidi urbani della Provincia di Torino, al momento in costruzione a sud del capoluogo piemontese, in un’area nota come Gerbido . I dati presentati inscrivono la discussione all’interno di quell’ambito della ricerca sociale che prende il nome di Science-Technology-Society studies (STS). In particolare, la vicenda del combustore torinese – uno dei 320 casi di conflitti ambientali relativi a infrastrutture tecnoscientifiche che attualmente interessano l’Italia – sarà impiegata come lente di ingrandimento attraverso la quale osservare con maggiore nitore le tensioni che oggigiorno pervadono lo spazio sociale dei rapporti tra la società e la tecnoscienza. Questa, infatti, pare non essere più in grado di porsi come fonte certa di verità, attirando su di sé crescenti dosi di diffidenza, quando non di vera e propria critica, da parte del pubblico laico. Partendo dall’abbandono di uno dei membri più attivi di un gruppo di discussione presso il quale è stata svolta un’osservazione partecipante coperta di un anno, l’articolo segue volutamente un andamento circolare, in cui l’asse centrale costituito dal rapporto Scienza-Società, mediato da una crescente incertezza attribuita dal pubblico al sapere tecnoscientifico, è sia punto di partenza dell’analisi dei dati sia approdo delle riflessioni conclusive. Inoltre, l’impostazione fortemente multitecnica del disegno della ricerca risponde, tra gli altri, all’obiettivo specifico di costruire, combinando approccio estensivo ed intensivo, un quadro indiziario plausibile rispetto all’ipotesi, confermata dall’analisi delle corrispondenze, che le immagini pubbliche della scienza e dei suoi attori abbiano un’influenza sull’atteggiamento verso l’impianto.
Percorsi dell’incertezza verso la tecnoscienza. Studio di un caso rivelatore
TIPALDO, Giuseppe
2011-01-01
Abstract
Il lavoro discusso in questo articolo deriva da un più ampio progetto di ricerca avviato nel 2007, e tuttora in corso, in merito al monitoraggio dell’impatto sociale del primo termovalorizzatore di rifiuti solidi urbani della Provincia di Torino, al momento in costruzione a sud del capoluogo piemontese, in un’area nota come Gerbido . I dati presentati inscrivono la discussione all’interno di quell’ambito della ricerca sociale che prende il nome di Science-Technology-Society studies (STS). In particolare, la vicenda del combustore torinese – uno dei 320 casi di conflitti ambientali relativi a infrastrutture tecnoscientifiche che attualmente interessano l’Italia – sarà impiegata come lente di ingrandimento attraverso la quale osservare con maggiore nitore le tensioni che oggigiorno pervadono lo spazio sociale dei rapporti tra la società e la tecnoscienza. Questa, infatti, pare non essere più in grado di porsi come fonte certa di verità, attirando su di sé crescenti dosi di diffidenza, quando non di vera e propria critica, da parte del pubblico laico. Partendo dall’abbandono di uno dei membri più attivi di un gruppo di discussione presso il quale è stata svolta un’osservazione partecipante coperta di un anno, l’articolo segue volutamente un andamento circolare, in cui l’asse centrale costituito dal rapporto Scienza-Società, mediato da una crescente incertezza attribuita dal pubblico al sapere tecnoscientifico, è sia punto di partenza dell’analisi dei dati sia approdo delle riflessioni conclusive. Inoltre, l’impostazione fortemente multitecnica del disegno della ricerca risponde, tra gli altri, all’obiettivo specifico di costruire, combinando approccio estensivo ed intensivo, un quadro indiziario plausibile rispetto all’ipotesi, confermata dall’analisi delle corrispondenze, che le immagini pubbliche della scienza e dei suoi attori abbiano un’influenza sull’atteggiamento verso l’impianto.
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