Studio realizzato con il contributo della Dott.ssa Amina Maria Gagliardi per l’aggiornamento dei dati utilizzati. La ricerca in oggetto s’inserisce nel contesto di uno lavoro più ampio; a tal proposito si veda: F. Gaboardi, I conti della salute nell’amministrazione sanitaria. Efficienza, controllo e criticità, in Riv. "Amministrazione e contabilità dello Stato e degli enti pubblici", vol. XXXIII, 2012, 1-25 (www.contabilità-pubblica.it). Si parte dalla Costituzione repubblicana (art. 97), affermando che la salute è un diritto fondamentale dell’individuo, cioè una posizione giuridica soggettiva attiva, inquadrabile come diritto soggettivo, quindi direttamente ed immediatamente tutelato dall’ordinamento. Si dà atto che le modalità con cui si tutela e si garantisce il diritto alla salute nei vari Paesi non è uniforme, in quanto riflette le condizioni sociali, politiche e finanziarie di ognuno di essi; mentre i processi di globalizzazione economica tendono a rendere universali anche i problemi sanitari e sociali. Si fa poi un richiamo all’iniziativa “Salute 21”, nella quale l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2000, ha disegnato un progetto di salute universale per il ventunesimo secolo, richiamando la necessità di un impegno diretto delle istituzioni e del mondo politico per la sua tutela. Si inquadra il Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2015 all’interno di questo schema, anche in applicazione delle direttive della Carta di Tallinn (2008). In particolare, si analizzano gli strumenti e i meccanismi idonei a garantire l'organizzazione, la programmazione, la gestione e il controllo del sistema sanitario regionale, nel rispetto delle regole recentemente stabilite dalla "spending review".
Il Piano sanitario regionale del Piemonte. Un'applicazione concreta del sistema dei conti della salute in una sintesi commentata.
GABOARDI, Franco
2012-01-01
Abstract
Studio realizzato con il contributo della Dott.ssa Amina Maria Gagliardi per l’aggiornamento dei dati utilizzati. La ricerca in oggetto s’inserisce nel contesto di uno lavoro più ampio; a tal proposito si veda: F. Gaboardi, I conti della salute nell’amministrazione sanitaria. Efficienza, controllo e criticità, in Riv. "Amministrazione e contabilità dello Stato e degli enti pubblici", vol. XXXIII, 2012, 1-25 (www.contabilità-pubblica.it). Si parte dalla Costituzione repubblicana (art. 97), affermando che la salute è un diritto fondamentale dell’individuo, cioè una posizione giuridica soggettiva attiva, inquadrabile come diritto soggettivo, quindi direttamente ed immediatamente tutelato dall’ordinamento. Si dà atto che le modalità con cui si tutela e si garantisce il diritto alla salute nei vari Paesi non è uniforme, in quanto riflette le condizioni sociali, politiche e finanziarie di ognuno di essi; mentre i processi di globalizzazione economica tendono a rendere universali anche i problemi sanitari e sociali. Si fa poi un richiamo all’iniziativa “Salute 21”, nella quale l’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2000, ha disegnato un progetto di salute universale per il ventunesimo secolo, richiamando la necessità di un impegno diretto delle istituzioni e del mondo politico per la sua tutela. Si inquadra il Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2015 all’interno di questo schema, anche in applicazione delle direttive della Carta di Tallinn (2008). In particolare, si analizzano gli strumenti e i meccanismi idonei a garantire l'organizzazione, la programmazione, la gestione e il controllo del sistema sanitario regionale, nel rispetto delle regole recentemente stabilite dalla "spending review".File | Dimensione | Formato | |
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