A dieci anni dalla costituzionalizzazione del regionalismo asimmetrico: una mano sul freno a leva oppure un piede sull’acceleratore per l’art. 116, terzo comma, Cost.?

La ricerca che si è condotta analizza gli svariati nodi interpretativi che presenta l'art. 116, terzo comma, Cost. raggruppandoli in tre ordini di "ostacoli" (concernenti l'ammissibilità di deroga alle disposizioni costituzionali con una fonte diversa dalla legge costituzionale, la questione della sostenibilità finanziaria del regionalismo asimmetrico ed i molti "nervi scoperti" della complessa procedura di differenziazione regionale ivi prevista) indicati per semplicità espositiva, rispettivamente, come "prima obiezione", "secondo scoglio" e "terzo nodo" - che ne hanno rallentato, sia pure sotto profili diversi, l'implementazione nel decennio intercorso - e si svolge in chiave dialettica mediante la scomposizione di ciascuno dei tre citati nodi non soltanto nell'indispensabile pars destruens, ma soprattutto tentando di sviluppare la speculare pars construens.