Il Convegno mondiale del BICE (maggio 2011) ha evidenziato tre importanti fattori di rischio che minano il diritto dell'infanzia all'educazione. Il primo e più grave, è rappresentato dall'abbandono del minore, che, in contesti di povertà, lo riduce ad una vita di strada, vulnerabile a tutti i pericoli. Il secondo riguarda la rottura familiare, una condizione diffusa oggi in maniera diversa, sia nel Nord che nel Sud del mondo. Il terzo è rappresentato dalla migrazione, che può toccare sia direttamente che indirettamente i minori, con gravi effetti di sradicamento. In Occidente è più frequente incontrare le ultime due tipologie di problemi. Alcuni studi hanno focalizzato l'attenzione sulla condizione dei soggetti che si trovano nell'area di intersezione di tali fattori, identificandola come una situazione di particolare vulnerabilità. Quando è la famiglia immigrata a frantumarsi, le conseguenze risultano infatti più gravi: spesso il nucleo di origine straniera manca, nel nuovo contesto, della rete sociale e culturale di riferimento, che consente più facilmente agli autoctoni di garantire ai bambini un accompagnamento alla crescita, anche nel caso di rottura della coppia genitoriale. Vengono trattati nel presente contributo alcuni fattori di rischio che riguardano l'infanzia segnata dall'emigrazione e dalla lacerazione familiare. Si illustrano infine alcune proposte per l'attivazione di una rete di potenziamento della resilienza dei bambini, volte a garantire, in modo più efficace, il diritto all'educazione e all'accudimento familiare degli stessi.

Quando è la famiglia migrante a frantumarsi. Garantire il diritto dei bambini a famiglia e scuola in contesti di migrazione.

COGGI, Cristina;RICCHIARDI, Paola
2012-01-01

Abstract

Il Convegno mondiale del BICE (maggio 2011) ha evidenziato tre importanti fattori di rischio che minano il diritto dell'infanzia all'educazione. Il primo e più grave, è rappresentato dall'abbandono del minore, che, in contesti di povertà, lo riduce ad una vita di strada, vulnerabile a tutti i pericoli. Il secondo riguarda la rottura familiare, una condizione diffusa oggi in maniera diversa, sia nel Nord che nel Sud del mondo. Il terzo è rappresentato dalla migrazione, che può toccare sia direttamente che indirettamente i minori, con gravi effetti di sradicamento. In Occidente è più frequente incontrare le ultime due tipologie di problemi. Alcuni studi hanno focalizzato l'attenzione sulla condizione dei soggetti che si trovano nell'area di intersezione di tali fattori, identificandola come una situazione di particolare vulnerabilità. Quando è la famiglia immigrata a frantumarsi, le conseguenze risultano infatti più gravi: spesso il nucleo di origine straniera manca, nel nuovo contesto, della rete sociale e culturale di riferimento, che consente più facilmente agli autoctoni di garantire ai bambini un accompagnamento alla crescita, anche nel caso di rottura della coppia genitoriale. Vengono trattati nel presente contributo alcuni fattori di rischio che riguardano l'infanzia segnata dall'emigrazione e dalla lacerazione familiare. Si illustrano infine alcune proposte per l'attivazione di una rete di potenziamento della resilienza dei bambini, volte a garantire, in modo più efficace, il diritto all'educazione e all'accudimento familiare degli stessi.
2012
n. 261, vol. 42
23
33
Coggi C.; Ricchiardi P.
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