Nel presente contributo vengono analizzati gli apporti recenti della ricerca empirica sul valore formativo di setting ludici strutturati. In particolare si presenta una rassegna di studi che testimoniano l’efficacia del gioco nello stimolare specifici processi cognitivi e si propone una classificazione di proposte ludiche per ciascuno dei processi di pensiero indicati dal modello cognitivo di J.P. Guilford (aggiornato dalle indicazioni di C.S. Anderson e D.R. Krathwohl, 2001). Si sintetizzano in seguito contributi della ricerca empirica volti a stimolare lo sviluppo motivazionale (E. Miller, J. Almon, 2009), affettivo e relazionale (K. Stephens, 2009) e valoriale. Si analizzano inoltre i contributi sperimentali sullo sviluppo della readiness scolastica (H.P. Ginsburg, 2006). Si analizza infine il contributo del gioco in casi di difficoltà particolari: con i bambini deprivati (M. Ungar et al. 2005), nei casi di malattia o di eventi traumatici (N. Gariépi, N. Howe, 2003) e nei casi di diversabilità (C. O’Toole, 2006).
Giocare come diritto ad una crescita equilibrata
COGGI, Cristina;RICCHIARDI, Paola
2011-01-01
Abstract
Nel presente contributo vengono analizzati gli apporti recenti della ricerca empirica sul valore formativo di setting ludici strutturati. In particolare si presenta una rassegna di studi che testimoniano l’efficacia del gioco nello stimolare specifici processi cognitivi e si propone una classificazione di proposte ludiche per ciascuno dei processi di pensiero indicati dal modello cognitivo di J.P. Guilford (aggiornato dalle indicazioni di C.S. Anderson e D.R. Krathwohl, 2001). Si sintetizzano in seguito contributi della ricerca empirica volti a stimolare lo sviluppo motivazionale (E. Miller, J. Almon, 2009), affettivo e relazionale (K. Stephens, 2009) e valoriale. Si analizzano inoltre i contributi sperimentali sullo sviluppo della readiness scolastica (H.P. Ginsburg, 2006). Si analizza infine il contributo del gioco in casi di difficoltà particolari: con i bambini deprivati (M. Ungar et al. 2005), nei casi di malattia o di eventi traumatici (N. Gariépi, N. Howe, 2003) e nei casi di diversabilità (C. O’Toole, 2006).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.