Il contributo esamina le disposizioni del Codice dei beni culturali relative alla tutela, alla luce dei principi e criteri direttivi dettati al riguardo dall’art. 10 della legge delega 6 luglio 2002, n. 137. Alcuni di essi sollevano subito alcune questioni, per esempio circa il rapporto che deve correre tra la “conservazione degli strumenti attuali di tutela”, lo “snellimento e abbreviazione dei procedimenti” e “l’aggiornamento degli strumenti di individuazione, conservazione e protezione dei beni culturali”, obiettivo perseguito “anche attraverso la costituzione di fondazioni aperte alla partecipazione di regioni, enti locali, fondazioni bancarie, soggetti pubblici e privati”. Evidentemente la tutela, nella logica della legge-delega, era intesa in senso ampio, fino ad interessare l’organizzazione delle forme di gestione delle attività serventi, e di tale indicazione ha dovuto tener conto il legislatore delegato. Il Codice inoltre è ispirato a principi di natura finanziaria, tra i quali il “miglioramento dell’efficacia degli interventi concernenti i beni e le attività culturali, anche allo scopo di conseguire l’ottimizzazione delle risorse assegnate e l’incremento delle entrate” e la “assenza di nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato”.

La tutela dei beni culturali

FOA', Sergio
2004-01-01

Abstract

Il contributo esamina le disposizioni del Codice dei beni culturali relative alla tutela, alla luce dei principi e criteri direttivi dettati al riguardo dall’art. 10 della legge delega 6 luglio 2002, n. 137. Alcuni di essi sollevano subito alcune questioni, per esempio circa il rapporto che deve correre tra la “conservazione degli strumenti attuali di tutela”, lo “snellimento e abbreviazione dei procedimenti” e “l’aggiornamento degli strumenti di individuazione, conservazione e protezione dei beni culturali”, obiettivo perseguito “anche attraverso la costituzione di fondazioni aperte alla partecipazione di regioni, enti locali, fondazioni bancarie, soggetti pubblici e privati”. Evidentemente la tutela, nella logica della legge-delega, era intesa in senso ampio, fino ad interessare l’organizzazione delle forme di gestione delle attività serventi, e di tale indicazione ha dovuto tener conto il legislatore delegato. Il Codice inoltre è ispirato a principi di natura finanziaria, tra i quali il “miglioramento dell’efficacia degli interventi concernenti i beni e le attività culturali, anche allo scopo di conseguire l’ottimizzazione delle risorse assegnate e l’incremento delle entrate” e la “assenza di nuovi o maggiori oneri per il bilancio dello Stato”.
2004
5
473
479
Beni culturali; funzioni amministrative; procedimento amministrativo
FOA' S.
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