Edito all'interno di una collana dedicata a mettere a fuoco la storia delle famiglie artistiche provenienti dai laghi lombardi che fecero fortuna in Europa dal Medioevo all'età Moderna, il volume, nell'inedito taglio monografico, permette di conoscere una personalità eccentrica, per nulla ordinaria, facendoci capire come queste ricerche sull'emigrazione artistica debbano mantenere l'occhio vigile sul talento individuale. Vera e propria testa di ponte tra la Venezia di Pietro Liberi e quella di Giovanni Antonio Pellegrini e Giambattista Tiepolo, Pagani fu attivo a Venezia, a Vienna, in Moravia e in Lombardia, segnando, con il suo spirito visionario e le sue invenzioni iconografiche sempre fuori dalla routine e dalla regola, molte vicende della pittura in Italia settentrionale, ma anche nell'Europa centrale, a cavallo tra Seicento e Settecento.
Paolo Pagani e i Pagani di Castello Valsolda
MORANDOTTI, Alessandro;
2000-01-01
Abstract
Edito all'interno di una collana dedicata a mettere a fuoco la storia delle famiglie artistiche provenienti dai laghi lombardi che fecero fortuna in Europa dal Medioevo all'età Moderna, il volume, nell'inedito taglio monografico, permette di conoscere una personalità eccentrica, per nulla ordinaria, facendoci capire come queste ricerche sull'emigrazione artistica debbano mantenere l'occhio vigile sul talento individuale. Vera e propria testa di ponte tra la Venezia di Pietro Liberi e quella di Giovanni Antonio Pellegrini e Giambattista Tiepolo, Pagani fu attivo a Venezia, a Vienna, in Moravia e in Lombardia, segnando, con il suo spirito visionario e le sue invenzioni iconografiche sempre fuori dalla routine e dalla regola, molte vicende della pittura in Italia settentrionale, ma anche nell'Europa centrale, a cavallo tra Seicento e Settecento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.