A dispetto di una tradizione pianistica di modesto rilievo, il Piemonte (Torino, in particolare) ebbe nell’Ottocento e nel primo Novecento un ruolo centrale nel settore della fabbricazione di strumenti a tastiera. In attesa di un’indagine capillare sulle carte d’archivio riguardanti tanto i singoli costruttori quanto le istituzioni incaricate di conservare la documentazione allegata alle richieste di concessione di privilegi, il saggio fa il punto sulle ricerche compiute e sulla bibliografia sinora prodotta e delinea il panorama produttivo torinese avvalendosi in particolare delle guide commerciali della città e delle pubblicazioni (cataloghi, relazioni, giudizi ecc.) date alle stampe in occasione delle esposizioni periodiche (un osservatorio privilegiato, nel caso della capitale sabauda, data la quantità di manifestazioni organizzate) e ricavandone informazioni in larga misura inedite sui principali fabbricanti (Berra, Marchisio, Aymonino, Roeseler, Chiappo, Mola ecc.), sulla loro produzione, sul numero dei loro dipendenti, su materiali e macchine impiegati. Corredano l’articolo un apparato iconografico che include strumenti e cataloghi appartenenti a collezioni private e sinora sconosciuti e due appendici dedicate rispettivamente ai costruttori torinesi di pianoforti presenti alle esposizioni tenutesi in Italia e all’estero nell’Ottocento (con descrizione degli strumenti esposti e stralci dei giudizi ricevuti) e ai fabbricanti e negozianti torinesi di pianoforti citati nelle guide commerciali della città fino al 1900 (con ragione sociale e indirizzi)

Un'industria "troppo imperfetta": la fabbricazione dei pianoforti a Torino nell'Ottocento

COLTURATO, Annarita
2007-01-01

Abstract

A dispetto di una tradizione pianistica di modesto rilievo, il Piemonte (Torino, in particolare) ebbe nell’Ottocento e nel primo Novecento un ruolo centrale nel settore della fabbricazione di strumenti a tastiera. In attesa di un’indagine capillare sulle carte d’archivio riguardanti tanto i singoli costruttori quanto le istituzioni incaricate di conservare la documentazione allegata alle richieste di concessione di privilegi, il saggio fa il punto sulle ricerche compiute e sulla bibliografia sinora prodotta e delinea il panorama produttivo torinese avvalendosi in particolare delle guide commerciali della città e delle pubblicazioni (cataloghi, relazioni, giudizi ecc.) date alle stampe in occasione delle esposizioni periodiche (un osservatorio privilegiato, nel caso della capitale sabauda, data la quantità di manifestazioni organizzate) e ricavandone informazioni in larga misura inedite sui principali fabbricanti (Berra, Marchisio, Aymonino, Roeseler, Chiappo, Mola ecc.), sulla loro produzione, sul numero dei loro dipendenti, su materiali e macchine impiegati. Corredano l’articolo un apparato iconografico che include strumenti e cataloghi appartenenti a collezioni private e sinora sconosciuti e due appendici dedicate rispettivamente ai costruttori torinesi di pianoforti presenti alle esposizioni tenutesi in Italia e all’estero nell’Ottocento (con descrizione degli strumenti esposti e stralci dei giudizi ricevuti) e ai fabbricanti e negozianti torinesi di pianoforti citati nelle guide commerciali della città fino al 1900 (con ragione sociale e indirizzi)
2007
12
167
214
Pianoforti; Industria; Torino; Piemonte; Secc. XIX-XX; Strumenti musicali; Musica
A. COLTURATO
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