Il lavoro prende le mosse dalla relazione: “Les règles de fond sur la lutte contre le crime organisé dans l’ordre juridique italien”, presentata nella qualità di rapporteur national in rappresentanza dell’Italia al XVII Congresso dell’Accademia internazionale di Diritto Comparato, tenuto ad Utrecht dal 16 al 22 luglio 2006. Pubblicato sulla “Revue pénitentiaire et de droit pénal”, Cujas, Paris, nel fascicolo n. 3 del 2007, l’articolo segue lo schema richiesto a tutti i rappresentanti nazionali dal relatore europeo (Jean Pradel) e perciò si articola nelle seguenti cadenze: tecnica adottata dal legislatore nazionale; definizioni legali e sapienziali; influenza delle fonti internazionali; titoli di responsabilità e imputazione soggettiva; responsabilità delle persone giuridiche; misure indulgenziali; misure sanzionatorie personali e patrimoniali; forme speciali di esecuzione della pena. Si tratta essenzialmente di una ricostruzione sistematica degli istituti del diritto penale italiano mirati a fronteggiare il fenomeno della criminalità organizzata e collocati nel contesto comparatistico di un convegno organizzato con il metodo delle esposizioni parallele. Il lavoro si chiude con una breve analisi critica dei punti di minor resistenza dell’ordinamento italiano, individuati nell’apparato sanzionatorio e nella carenza di effettività.

Les règles de fond sur la lutte contre le crime organisé dans l'ordre juridique italien (Rapport national presenté a' l'occasion du XVII éme Congrés de l'Académie internationale de droit comparé)

LICCI, Giorgio
2007-01-01

Abstract

Il lavoro prende le mosse dalla relazione: “Les règles de fond sur la lutte contre le crime organisé dans l’ordre juridique italien”, presentata nella qualità di rapporteur national in rappresentanza dell’Italia al XVII Congresso dell’Accademia internazionale di Diritto Comparato, tenuto ad Utrecht dal 16 al 22 luglio 2006. Pubblicato sulla “Revue pénitentiaire et de droit pénal”, Cujas, Paris, nel fascicolo n. 3 del 2007, l’articolo segue lo schema richiesto a tutti i rappresentanti nazionali dal relatore europeo (Jean Pradel) e perciò si articola nelle seguenti cadenze: tecnica adottata dal legislatore nazionale; definizioni legali e sapienziali; influenza delle fonti internazionali; titoli di responsabilità e imputazione soggettiva; responsabilità delle persone giuridiche; misure indulgenziali; misure sanzionatorie personali e patrimoniali; forme speciali di esecuzione della pena. Si tratta essenzialmente di una ricostruzione sistematica degli istituti del diritto penale italiano mirati a fronteggiare il fenomeno della criminalità organizzata e collocati nel contesto comparatistico di un convegno organizzato con il metodo delle esposizioni parallele. Il lavoro si chiude con una breve analisi critica dei punti di minor resistenza dell’ordinamento italiano, individuati nell’apparato sanzionatorio e nella carenza di effettività.
2007
vol. II
635
657
Criminalità organizzata
G. LICCI
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