ABSTRACT 1. ## Il volume si propone una trattazione sistematica dell'arbitrato previsto inserendo negli atti costitutivi o negli statuti delle società una apposita clausola compromissoria. ## La materia è stata di recente disciplinata dal d.lg. 5/2003, che ha introdotto norme specifiche sulla clausola compromissoria (art. 34), sul procedimento (art. 35) e sulla decisione delle controversie (art. 36). Tali disposizioni derogano alle norme di diritto comune, che restano applicabili laddove non sia stato diversamente disposto. ## La nuova disciplina scaturisce da un ampio dibattito sviluppatosi nel tempo anche in virtù della rilevanza dell’argomento, essendo la clausola compromissoria alquanto diffusa negli statuti delle società (soprattutto in quelli delle cooperative e delle società, di persone o di capitali, di minori o medie dimensioni). ## Si è quindi inteso discutere delle generato regole operative, ricavate in materia, non senza fatica e contraddizioni, dai principi generali, analizzandole e talvolta rimeditandole alla luce del d.lg. 5/2003 ed ora anche del d.lg. 40 del 2006, che ha riformato la disciplina dell’arbitrato di diritto comune. ## Trovano così svolgimento argomenti quali quello dell’ammissibilità della clausola compromissoria statutaria; della sua efficacia per i nuovi soci; della formazione dell’organo arbitrale; delle controversie compromettibili; del procedimento arbitrale. ABSTRACT 2. ## L'a. svolge una trattazione sistematica del diritto vigente nella materia del cosiddetto arbitrato societario, che tocca molteplici e delicatissimi problemi teorici, oltre ad avere una forte rilevanza pratica. Per quanto infatti il fenomeno dell’inserimento delle clausole compromissorie negli statuti delle società lucrative si sia manifestato con forza solo a partire dagli anni relativamente recenti dello sviluppo economico ed industriale, secondo attendibili rilevazioni statistiche oggi la maggior parte delle società di persone e di capitali italiane è dotata di clausola compromissoria statutaria. ## L’analisi è calata nella opportuna dimensione storica, che è stata specificamente considerata nel capitolo primo (soprattutto p. 29 e segg.), ed è comunque sempre presente – ove rilevante – nella trattazione delle numerose questioni su cui il libro si sofferma. ## Né si trascura di operare un adeguato coordinamento tra le parti di carattere più strettamente processuale e quelle per le quali era necessario affrontare, con un approccio interdisciplinare, anche temi di diritto commerciale. ## Nel contesto descritto, la monografia prende posizione sui punti fondamentali in discussione nella materia dell’arbitrato societario, come il rapporto di specialità o di alternatività con l’arbitrato di diritto comune, la convergenza o la divergenza delle discipline, l’ambito oggettivo delle controversie arbitrabili, proponendo soluzioni poi affermatesi nella giurisprudenza di legittimità e giungendo anche a suggerire aggiustamenti legislativi laddove l’attività ermeneutica non può consentire interventi correttivi. L’a. propone così la ricostruzione unitaria di un istituto che sinora era stato oggetto di contributi settoriali, interessanti sui singoli temi ma privi della necessaria visione di insieme entro cui affrontare le varie problematiche e trovare le relative soluzioni. CONTROCOPERTINA. ## Secondo una recente indagine, nel 55,77% degli statuti delle società per azioni costituite nelle province di Roma e Milano tra il 2000 e il 2007 è stata inserita una clausola compromissoria. L’esperienza inoltre insegna che la previsione dell’arbitrato è ancora più frequente nelle società a responsabilità limitata – come confermato da rilevazioni statistiche più risalenti – e nelle società di persone. È infine noto come il fenomeno arbitrale sia da sempre caratteristico delle cooperative. Si può dunque affermare che, seguendo una tendenza progressivamente rafforzatasi, la maggior parte degli atti costitutivi e degli statuti risulta oggi dotata – anche quando i soci perseguano scopi di lucro – di clausola compromissoria. Con il d.lg. 5/2003, che si occupa dell’arbitrato in tutte le società, salvo quelle per azioni che si rivolgono al mercato del capitale di rischio, il legislatore ha inteso assecondare la linea evolutiva descritta, proponendosi di estendere, facilitare e rendere più sicuro, il ricorso all’arbitrato. Permangono però forti dubbi su quali siano le controversie sottoponibili ad arbitri e quali no, con conseguenti incertezze nell’applicazione dell’istituto. Solo da ultimo, inoltre, la Cassazione ha chiarito che in materia societaria l’unico arbitrato possibile è quello disciplinato dal d.lg. 5/2003, dove il potere di nomina degli arbitri deve essere conferito, a pena di nullità, ad un soggetto estraneo alla società. In questo quadro, è parso interessante prendere in esame tanto gli aspetti marcatamente processuali dell’arbitrato societario quanto quelli di natura sostanziale. Dopo una ricognizione della situazione anteriore al d.lg. 5/2003, si è pertanto trattato dell’ambito di applicazione del decreto, dell’introduzione, della soppressione e della modifica della clausola statutaria, dei suoi limiti oggettivi e soggettivi, della formazione del collegio arbitrale, della procedura e del lodo. Né sono stati trascurati gli istituti affini, come il cosiddetto arbitrato gestionale, introdotto dal d.l. 5/2003, e la mediazione ex d.lg. 28/2010, spesso posta in alternativa o collegata, quale fase preliminare, all’arbitrato.

L'arbitrato nelle società

DALMOTTO, Eugenio
2013-01-01

Abstract

ABSTRACT 1. ## Il volume si propone una trattazione sistematica dell'arbitrato previsto inserendo negli atti costitutivi o negli statuti delle società una apposita clausola compromissoria. ## La materia è stata di recente disciplinata dal d.lg. 5/2003, che ha introdotto norme specifiche sulla clausola compromissoria (art. 34), sul procedimento (art. 35) e sulla decisione delle controversie (art. 36). Tali disposizioni derogano alle norme di diritto comune, che restano applicabili laddove non sia stato diversamente disposto. ## La nuova disciplina scaturisce da un ampio dibattito sviluppatosi nel tempo anche in virtù della rilevanza dell’argomento, essendo la clausola compromissoria alquanto diffusa negli statuti delle società (soprattutto in quelli delle cooperative e delle società, di persone o di capitali, di minori o medie dimensioni). ## Si è quindi inteso discutere delle generato regole operative, ricavate in materia, non senza fatica e contraddizioni, dai principi generali, analizzandole e talvolta rimeditandole alla luce del d.lg. 5/2003 ed ora anche del d.lg. 40 del 2006, che ha riformato la disciplina dell’arbitrato di diritto comune. ## Trovano così svolgimento argomenti quali quello dell’ammissibilità della clausola compromissoria statutaria; della sua efficacia per i nuovi soci; della formazione dell’organo arbitrale; delle controversie compromettibili; del procedimento arbitrale. ABSTRACT 2. ## L'a. svolge una trattazione sistematica del diritto vigente nella materia del cosiddetto arbitrato societario, che tocca molteplici e delicatissimi problemi teorici, oltre ad avere una forte rilevanza pratica. Per quanto infatti il fenomeno dell’inserimento delle clausole compromissorie negli statuti delle società lucrative si sia manifestato con forza solo a partire dagli anni relativamente recenti dello sviluppo economico ed industriale, secondo attendibili rilevazioni statistiche oggi la maggior parte delle società di persone e di capitali italiane è dotata di clausola compromissoria statutaria. ## L’analisi è calata nella opportuna dimensione storica, che è stata specificamente considerata nel capitolo primo (soprattutto p. 29 e segg.), ed è comunque sempre presente – ove rilevante – nella trattazione delle numerose questioni su cui il libro si sofferma. ## Né si trascura di operare un adeguato coordinamento tra le parti di carattere più strettamente processuale e quelle per le quali era necessario affrontare, con un approccio interdisciplinare, anche temi di diritto commerciale. ## Nel contesto descritto, la monografia prende posizione sui punti fondamentali in discussione nella materia dell’arbitrato societario, come il rapporto di specialità o di alternatività con l’arbitrato di diritto comune, la convergenza o la divergenza delle discipline, l’ambito oggettivo delle controversie arbitrabili, proponendo soluzioni poi affermatesi nella giurisprudenza di legittimità e giungendo anche a suggerire aggiustamenti legislativi laddove l’attività ermeneutica non può consentire interventi correttivi. L’a. propone così la ricostruzione unitaria di un istituto che sinora era stato oggetto di contributi settoriali, interessanti sui singoli temi ma privi della necessaria visione di insieme entro cui affrontare le varie problematiche e trovare le relative soluzioni. CONTROCOPERTINA. ## Secondo una recente indagine, nel 55,77% degli statuti delle società per azioni costituite nelle province di Roma e Milano tra il 2000 e il 2007 è stata inserita una clausola compromissoria. L’esperienza inoltre insegna che la previsione dell’arbitrato è ancora più frequente nelle società a responsabilità limitata – come confermato da rilevazioni statistiche più risalenti – e nelle società di persone. È infine noto come il fenomeno arbitrale sia da sempre caratteristico delle cooperative. Si può dunque affermare che, seguendo una tendenza progressivamente rafforzatasi, la maggior parte degli atti costitutivi e degli statuti risulta oggi dotata – anche quando i soci perseguano scopi di lucro – di clausola compromissoria. Con il d.lg. 5/2003, che si occupa dell’arbitrato in tutte le società, salvo quelle per azioni che si rivolgono al mercato del capitale di rischio, il legislatore ha inteso assecondare la linea evolutiva descritta, proponendosi di estendere, facilitare e rendere più sicuro, il ricorso all’arbitrato. Permangono però forti dubbi su quali siano le controversie sottoponibili ad arbitri e quali no, con conseguenti incertezze nell’applicazione dell’istituto. Solo da ultimo, inoltre, la Cassazione ha chiarito che in materia societaria l’unico arbitrato possibile è quello disciplinato dal d.lg. 5/2003, dove il potere di nomina degli arbitri deve essere conferito, a pena di nullità, ad un soggetto estraneo alla società. In questo quadro, è parso interessante prendere in esame tanto gli aspetti marcatamente processuali dell’arbitrato societario quanto quelli di natura sostanziale. Dopo una ricognizione della situazione anteriore al d.lg. 5/2003, si è pertanto trattato dell’ambito di applicazione del decreto, dell’introduzione, della soppressione e della modifica della clausola statutaria, dei suoi limiti oggettivi e soggettivi, della formazione del collegio arbitrale, della procedura e del lodo. Né sono stati trascurati gli istituti affini, come il cosiddetto arbitrato gestionale, introdotto dal d.l. 5/2003, e la mediazione ex d.lg. 28/2010, spesso posta in alternativa o collegata, quale fase preliminare, all’arbitrato.
2013
Zanichelli
Strumenti del diritto. Diritto commerciale. Collana diretta da Gastone Cottino
1
1
401
9788808164209
Diritto processuale civile; Arbitrato; Società; Arbitrato societario; Statuto societario; Clausola compromissoria
Eugenio Dalmotto
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
2013-Dalmotto_L'arbitrato nelle società_Zanichelli-LIBRO.pdf

Accesso riservato

Descrizione: Libro
Tipo di file: PDF EDITORIALE
Dimensione 3.77 MB
Formato Adobe PDF
3.77 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri   Richiedi una copia
2013-Dalmotto_L'arbitrato nelle società_Zanichelli-ABSTRACT.pdf

Accesso aperto

Descrizione: Abstract
Dimensione 47.39 kB
Formato Adobe PDF
47.39 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/123849
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact