Rapporti tra fonti statutarie e regolamenti degli enti locali dopo la riforma del Titolo V della Costituzione

Il giudice amministrativo è titolare del potere di disapplicazione dei regolamenti amministrativi in sede di sindacato di legittimità, secondo un orientamento che si pone a tutela del principio di legalità e completa quello che ne afferma il più ampio potere di disapplicazione di qualsiasi atto amministrativo nelle materie di giurisdizione esclusiva. Il potere di disapplicazione dei regolamenti può essere esercitato per contrasto con lo statuto dell’ente, cui è riconosciuto in via prevalente il carattere di fonte atipica di rango subprimario. Il rapporto tra statuti e regolamenti locali pare tuttavia più correttamente ricostruibile in termini di separazione di competenza, poiché i primi sono competenti a dettare le (sole) norme fondamentali di organizzazione degli enti, mentre ai secondi spetta più ampiamente la disciplina di organizzazione e svolgimento delle funzioni (art. 117, co. 6°, Cost.).