Cusano, Dürer e Jan van Eyck convergono verso una dottrina della "viva imago", in cui chi guarda è sempre anticipato da una immagine speculare che è "sic imago quod veritas". Dürer, con il suo celebre autoritratto del 1500, sembra aver colto questo principio di alta speculazione, suggerito dapprima da Jan van Eyck, poi tematizzato espressamente da Cusano nei suoi enigmi sensibili. Raffigurare i propri tratti umani in quanto trasfigurati nella figura del Cristo, allora, non sembra essere un gesto propriamente prometeico; tanto meno esso sembra ripetere il gesto insensato di Narciso, da cui Plinio e Alberti fanno derivare non a caso ogni slancio artistico quale filautistica azione mimetica; qui, piuttosto, quest’assimilazione empatica al Verbo incarnato pare voler relativizzare l’umana prospettazione del vero — sempre affetta dall’espressività della propria costituzione creaturale e contingente — risolvendola asintoticamente nell’assoluto attraverso l’effigie vivente dell’Uomo Dio.
“Pingendo” filosofare. La dottrina della viva imago in Cusano, Jan Van Eyck e Albrecht Dürer
CUOZZO, Gianluca
2012-01-01
Abstract
Cusano, Dürer e Jan van Eyck convergono verso una dottrina della "viva imago", in cui chi guarda è sempre anticipato da una immagine speculare che è "sic imago quod veritas". Dürer, con il suo celebre autoritratto del 1500, sembra aver colto questo principio di alta speculazione, suggerito dapprima da Jan van Eyck, poi tematizzato espressamente da Cusano nei suoi enigmi sensibili. Raffigurare i propri tratti umani in quanto trasfigurati nella figura del Cristo, allora, non sembra essere un gesto propriamente prometeico; tanto meno esso sembra ripetere il gesto insensato di Narciso, da cui Plinio e Alberti fanno derivare non a caso ogni slancio artistico quale filautistica azione mimetica; qui, piuttosto, quest’assimilazione empatica al Verbo incarnato pare voler relativizzare l’umana prospettazione del vero — sempre affetta dall’espressività della propria costituzione creaturale e contingente — risolvendola asintoticamente nell’assoluto attraverso l’effigie vivente dell’Uomo Dio.File | Dimensione | Formato | |
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