In Etymologiae, 1.23.2, Sant'Isidoro ricorda che novicii imperatores vietarono ai copisti di usare sigle nella trascrizione dei codici. Esclusa un'allusione di Isidoro a Giustiniano, che, ispirato da Triboniano, aveva adottato a più riprese una simile proibizione nella Compilazione (c. Deo auctore, § 13; c. Omnem, § 8; c. Tanta, § 22; c. Cordi, § 5), si considerano le adclamationes senatoriali contenute nei Gesta senatus romani de Theodosiano publicando (438 d.C.) per sostenere che il vescovo di Siviglia intendesse riferirsi ad una costituzione di Teodosio II e Valentiniano III attuativa della riforma introdotta dal Codice Teodosiano e indirizzata ai constitutionarii.
Sul divieto di usare le abbreviature nella trascrizione dei codici (a proposito di Isid.Siv.etym. 1.23.2)
TRISCIUOGLIO, Andrea
2009-01-01
Abstract
In Etymologiae, 1.23.2, Sant'Isidoro ricorda che novicii imperatores vietarono ai copisti di usare sigle nella trascrizione dei codici. Esclusa un'allusione di Isidoro a Giustiniano, che, ispirato da Triboniano, aveva adottato a più riprese una simile proibizione nella Compilazione (c. Deo auctore, § 13; c. Omnem, § 8; c. Tanta, § 22; c. Cordi, § 5), si considerano le adclamationes senatoriali contenute nei Gesta senatus romani de Theodosiano publicando (438 d.C.) per sostenere che il vescovo di Siviglia intendesse riferirsi ad una costituzione di Teodosio II e Valentiniano III attuativa della riforma introdotta dal Codice Teodosiano e indirizzata ai constitutionarii.File | Dimensione | Formato | |
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