Sulle sanzioni per l'inadempimento dell'appaltatore di ultrotributa nella tarda repubblica e nel primo principato

Nel contributo si analizzano le diverse modalità concepite nell'esperienza romana (tra la tarda repubblica e il primo principato) per sanzionare l'inadempimento dell'appaltatore di opere o servizi pubblici. Esclusa la possibilità dell'esperimento dell'actio locati da parte del rappresentante del populus, si richiama l'attenzione sulla multae dictio come soluzione afflittiva meno grave prevista nei capitolati d'appalto di servizi; ci si sofferma quindi sulla venditio praedum-praediorum, ritenendo, sulla base delle leges Malacitana e Irnitana (capp. 64 e 65), che essa, in caso di inadempimento dell'appaltatore di opera pubblica, comprendesse anche la relocatio operis. Nell'ipotesi poi di un inadempimento lesivo del diritto dei terzi beneficiari del servizio pubblico, si evidenzia il ricorso al procedimento per recuperatores dotato di accentuati caratteri pubblicistici. Nella valutazione di sintesi si critica l'opinione secondo la quale i privati venivano coinvolti (per esempio, attraverso la cessione dei crediti) nel sanzionamento dei redemptores inadempienti.