Trattare della musica nelle feste allestite alla corte sabauda tra il 1563 (anno in cui la corte si trasferì da Chambéry a Torino) e il 1724 (anno della morte di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, seconda delle Madame Reali) significa indagare su una componente imprescindibile delle stesse (il corredo sonoro) sulla scorta di fonti primarie quasi inesistenti e di fonti secondarie (relazioni, descrizioni ecc.) di una vaghezza tanto suggestiva quanto sconfortante. Pur nella lacunosità della documentazione, il saggio si propone di illustrare la funzione della musica in questo tipo di eventi, di dare conto delle istituzioni cui era demandata e del mutamento del suo ruolo nei diversi generi praticati (sino alla capitolazione della refrattaria corte sabauda di fronte al dilagare del melodramma). Particolare attenzione è prestata alle fonti musicali superstiti (di Pietro Vecoli, Sigismondo D'India, Filippo Albini, Filippo d'Agliè ecc.), in parte esposte in mostra e descritte in apposite schede
"Ed alla sinfonia di ben cento voci e d'altrettanti stromenti danzarono": la musica nelle feste sabaude tra fine Cinquecento e inizio Settecento
COLTURATO, Annarita
2009-01-01
Abstract
Trattare della musica nelle feste allestite alla corte sabauda tra il 1563 (anno in cui la corte si trasferì da Chambéry a Torino) e il 1724 (anno della morte di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, seconda delle Madame Reali) significa indagare su una componente imprescindibile delle stesse (il corredo sonoro) sulla scorta di fonti primarie quasi inesistenti e di fonti secondarie (relazioni, descrizioni ecc.) di una vaghezza tanto suggestiva quanto sconfortante. Pur nella lacunosità della documentazione, il saggio si propone di illustrare la funzione della musica in questo tipo di eventi, di dare conto delle istituzioni cui era demandata e del mutamento del suo ruolo nei diversi generi praticati (sino alla capitolazione della refrattaria corte sabauda di fronte al dilagare del melodramma). Particolare attenzione è prestata alle fonti musicali superstiti (di Pietro Vecoli, Sigismondo D'India, Filippo Albini, Filippo d'Agliè ecc.), in parte esposte in mostra e descritte in apposite schedeI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.