Claude Debussy soggiornò a Torino per pochi giorni nel giugno del 1911: era stato invitato a dirigere un concerto nell’ambito dell’Esposizione Internazionale. L’evento è ricordato in alcuni studi, ora dedicati alla recezione di Debussy in Italia, ora alle attività organizzate dal comitato direttivo dell’Esposizione. Manca tuttavia un lavoro che ricostruisca con precisione i fatti di quella breve tournée, e che soprattutto valuti le conseguenze dell’episodio sulla sensibilità del pubblico torinese. Il quadro storico conferma alcuni disguidi relativi all’organizzazione del concerto: in particolare l’incerta esibizione di Debussy nella veste di direttore d’orchestra. Ma l’analisi di alcuni dati raccolti nell’archivio storico de «La Stampa» dimostra un notevole incremento di interesse nei confronti del compositore francese, proprio a partire da quella fugace apparizione. Il saggio si propone dunque di ricostruire le vicende storiche di quei giorni ricorrendo alle testimonianze dei contemporanei, di valutare le impressioni sul mondo musicale torinese contenute nella corrispondenza di Debussy, e di analizzare l’improvviso cambiamento di gusto nel pubblico locale - proprio in corrispondenza del 1911 - riflettendo sugli scritti di musicisti e intellettuali destinati a divenire grandi promotori di Debussy a Torino e in Italia.
Claude Debussy à l’Exposition Internationale de Turin en 1911
MALVANO, Andrea Stefano
2012-01-01
Abstract
Claude Debussy soggiornò a Torino per pochi giorni nel giugno del 1911: era stato invitato a dirigere un concerto nell’ambito dell’Esposizione Internazionale. L’evento è ricordato in alcuni studi, ora dedicati alla recezione di Debussy in Italia, ora alle attività organizzate dal comitato direttivo dell’Esposizione. Manca tuttavia un lavoro che ricostruisca con precisione i fatti di quella breve tournée, e che soprattutto valuti le conseguenze dell’episodio sulla sensibilità del pubblico torinese. Il quadro storico conferma alcuni disguidi relativi all’organizzazione del concerto: in particolare l’incerta esibizione di Debussy nella veste di direttore d’orchestra. Ma l’analisi di alcuni dati raccolti nell’archivio storico de «La Stampa» dimostra un notevole incremento di interesse nei confronti del compositore francese, proprio a partire da quella fugace apparizione. Il saggio si propone dunque di ricostruire le vicende storiche di quei giorni ricorrendo alle testimonianze dei contemporanei, di valutare le impressioni sul mondo musicale torinese contenute nella corrispondenza di Debussy, e di analizzare l’improvviso cambiamento di gusto nel pubblico locale - proprio in corrispondenza del 1911 - riflettendo sugli scritti di musicisti e intellettuali destinati a divenire grandi promotori di Debussy a Torino e in Italia.File | Dimensione | Formato | |
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