Numerosi studi prospettici su farmaci appartenenti a varie classi di antipertensivi hanno riportato differenze clinicamente significative dell’efficacia di riduzione della pressione arteriosa (PA), della durata dell’effetto, del profilo di sicurezza e degli effetti sull’andamento circadiano della PA a seconda del momento di assunzione giornaliera (mattino o sera; Simolensky et al., Blood Press Monit 2010;15:173-180). È stato riportato che l’assunzione al momento di coricarsi invece che al risveglio, di uno o più farmaci per il controllo dell’ipertensione si associa a un miglior controllo della PA, a un significativo abbassamento della PA durante il sonno, a una diminuzione della prevalenza di mancato abbassamento e dell’escrezione urinaria di proteine. La valutazione della dipendenza cronologica dell’effetto del trattamento antipertensivo sulla regolazione della PA durante il sonno e sul rischio di eventi cardiovascolari (CV) ha un particolare rilievo nei soggetti con nefropatia cronica (NC), dato che in questi pazienti l’ipertensione notturna è non solo frequente, ma anche altamente predominante. Lo studio prospettico, randomizzato, open-label e a end-point in cieco ha indagato se in pazienti ipertesi con NC, l’assunzione di uno o più farmaci antipertensivi al momento di coricarsi rispetto all’assunzione al risveglio di tutti i farmaci prescritti, consenta di ottenere un controllo migliore della PA e una diminuzione del rischio di eventi CV.

L’assunzione al momento di coricarsi di farmaci antipertensivi diminuisce il rischio cardiovascolare in pazienti con nefropatia cronica

MIGLIO, Gianluca
2012-01-01

Abstract

Numerosi studi prospettici su farmaci appartenenti a varie classi di antipertensivi hanno riportato differenze clinicamente significative dell’efficacia di riduzione della pressione arteriosa (PA), della durata dell’effetto, del profilo di sicurezza e degli effetti sull’andamento circadiano della PA a seconda del momento di assunzione giornaliera (mattino o sera; Simolensky et al., Blood Press Monit 2010;15:173-180). È stato riportato che l’assunzione al momento di coricarsi invece che al risveglio, di uno o più farmaci per il controllo dell’ipertensione si associa a un miglior controllo della PA, a un significativo abbassamento della PA durante il sonno, a una diminuzione della prevalenza di mancato abbassamento e dell’escrezione urinaria di proteine. La valutazione della dipendenza cronologica dell’effetto del trattamento antipertensivo sulla regolazione della PA durante il sonno e sul rischio di eventi cardiovascolari (CV) ha un particolare rilievo nei soggetti con nefropatia cronica (NC), dato che in questi pazienti l’ipertensione notturna è non solo frequente, ma anche altamente predominante. Lo studio prospettico, randomizzato, open-label e a end-point in cieco ha indagato se in pazienti ipertesi con NC, l’assunzione di uno o più farmaci antipertensivi al momento di coricarsi rispetto all’assunzione al risveglio di tutti i farmaci prescritti, consenta di ottenere un controllo migliore della PA e una diminuzione del rischio di eventi CV.
2012
93
5
7
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ipertensione arteriosa
Gianluca Miglio
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