Introduzione e scopo del lavoro: La proteinuria renale primaria è un indice molto importante della funzionalità renale ed è diagnosticata più frequentemente nel cane che nel gatto che, comunque, presenta una elevata percentuale di patologie renali. Per tale ragione si è voluto indagare la presenza di proteinuria nei gatti partendo dall’analisi retrospettiva di casi clinici visitati per patologia renale, presso l’Ospedale per Animali da Compagnia ANUBI®, nel periodo 2005-2011. Materiale e metodi: I casi sono stati valutati sulla base degli esami emato-chimici e delle urine secondo lo schema IRIS (International Renal Interest Society). Sono stati presi in considerazione il valore ematocrito (Hct), la creatinina ematica e gli esami delle urine, quali in particolare la proteinuria valutata tramite il rapporto Proteine Urinarie/Creatinina Urinaria (PU/CU) ed il peso specifico, con i seguenti parametri di riferimento: a) normale con rapporto PU/CU < 0.2; b) borderline con rapporto PU/CU tra 0.2 e 0.4; c) proteinurico con PU/CU > 0.4. Separatamente sono stati valutati anche i valori di fosforo e potassio ematici, quando disponibili, per il loro valore predittivo negativo sulla funzione renale. L’attenzione è stata focalizzata soprattutto sulla correlazione tra il rapporto PU/CU e il tasso ematico di creatinina (classificazione IRIS) e la correlazione tra proteinuria e peso specifico urinario. Risultati: Su 195 gatti valutati per problemi renali, 58 (29.74%) sono risultati proteinurici (PU/CU > 0.4). Discussione: Questo studio ha mostrato la presenza di una rilevante percentuale di gatti proteinurici nella popolazione di individui controllati per malattie renali; è stata riscontrata una correlazione statisticamente significativa fra rapporto PU/CU e peso specifico urinario.
Valutazione della proteinuria in gatti nefropatici: indagine epidemiologica
TOMASSONE, Laura;CAPUCCHIO, Maria Teresa
2012-01-01
Abstract
Introduzione e scopo del lavoro: La proteinuria renale primaria è un indice molto importante della funzionalità renale ed è diagnosticata più frequentemente nel cane che nel gatto che, comunque, presenta una elevata percentuale di patologie renali. Per tale ragione si è voluto indagare la presenza di proteinuria nei gatti partendo dall’analisi retrospettiva di casi clinici visitati per patologia renale, presso l’Ospedale per Animali da Compagnia ANUBI®, nel periodo 2005-2011. Materiale e metodi: I casi sono stati valutati sulla base degli esami emato-chimici e delle urine secondo lo schema IRIS (International Renal Interest Society). Sono stati presi in considerazione il valore ematocrito (Hct), la creatinina ematica e gli esami delle urine, quali in particolare la proteinuria valutata tramite il rapporto Proteine Urinarie/Creatinina Urinaria (PU/CU) ed il peso specifico, con i seguenti parametri di riferimento: a) normale con rapporto PU/CU < 0.2; b) borderline con rapporto PU/CU tra 0.2 e 0.4; c) proteinurico con PU/CU > 0.4. Separatamente sono stati valutati anche i valori di fosforo e potassio ematici, quando disponibili, per il loro valore predittivo negativo sulla funzione renale. L’attenzione è stata focalizzata soprattutto sulla correlazione tra il rapporto PU/CU e il tasso ematico di creatinina (classificazione IRIS) e la correlazione tra proteinuria e peso specifico urinario. Risultati: Su 195 gatti valutati per problemi renali, 58 (29.74%) sono risultati proteinurici (PU/CU > 0.4). Discussione: Questo studio ha mostrato la presenza di una rilevante percentuale di gatti proteinurici nella popolazione di individui controllati per malattie renali; è stata riscontrata una correlazione statisticamente significativa fra rapporto PU/CU e peso specifico urinario.File | Dimensione | Formato | |
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