L’anima, secondo Cusano, nella sua facoltà superiore dell’intelligenza – chiamata anche intuitus –, può essere rappresentata da uno specchio orientato secondo un certo angulum quantum rispetto alla verità. Questa verità è data dal Verbo, il Figlio unigenito consustanziale a Dio Padre: speculum sine macula, assolutamente terso e retto, in cui si riflette senza distorsioni e contrazioni lo splendore assoluto del Padre. Lo spirito umano, secondo questa similitudine offerta da Cusano nello scritto De filiatione Dei (1445), è disposto su di un punto di una circonferenza ideale il cui centro è dato dalla verità ineffabile: come nell'esempio dell’icona Dei inviata ai monaci di Tegernsee – raffigurazione pittorica che accompagnava il De visione Dei per facilitare, con l’ausilio di una sensibilis experientia, la loro prassi spirituale orientata alla conoscenza unitiva e mistica del divino – ogni spirito creato ha la possibilità di correggersi, mondarsi, orientarsi frontalmente rispetto al primum speculum veritatis, accedendo così alla visione facies ad faciem del Verbo. Lo spirito che raggiunge questo stato vedrà riflessa in quello specchio, oltre a tutta la realtà, anche se stesso: conoscere spiritualmente la verità nell’intuizione mistica, secondo Cusano, significa conoscere se stessi, così come realmente si è, nella luce del Verbo.

Spiritus et spiralis: il tema dello spirito in Nicola Cusano

CUOZZO, Gianluca
2011-01-01

Abstract

L’anima, secondo Cusano, nella sua facoltà superiore dell’intelligenza – chiamata anche intuitus –, può essere rappresentata da uno specchio orientato secondo un certo angulum quantum rispetto alla verità. Questa verità è data dal Verbo, il Figlio unigenito consustanziale a Dio Padre: speculum sine macula, assolutamente terso e retto, in cui si riflette senza distorsioni e contrazioni lo splendore assoluto del Padre. Lo spirito umano, secondo questa similitudine offerta da Cusano nello scritto De filiatione Dei (1445), è disposto su di un punto di una circonferenza ideale il cui centro è dato dalla verità ineffabile: come nell'esempio dell’icona Dei inviata ai monaci di Tegernsee – raffigurazione pittorica che accompagnava il De visione Dei per facilitare, con l’ausilio di una sensibilis experientia, la loro prassi spirituale orientata alla conoscenza unitiva e mistica del divino – ogni spirito creato ha la possibilità di correggersi, mondarsi, orientarsi frontalmente rispetto al primum speculum veritatis, accedendo così alla visione facies ad faciem del Verbo. Lo spirito che raggiunge questo stato vedrà riflessa in quello specchio, oltre a tutta la realtà, anche se stesso: conoscere spiritualmente la verità nell’intuizione mistica, secondo Cusano, significa conoscere se stessi, così come realmente si è, nella luce del Verbo.
2011
Lo spirito. Percorsi nella filosofia e nelle culture
Mimesis
Essere e libertà
1
265
282
9788857507088
http://www.mimesiedizioni.it
Spirito; giochi filosofici; visione mistica; specchio dell'anima; teoria della conoscenza; teologia trinitaria; antropologia filosofica
Gianluca Cuozzo
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Descrizione: SPIRITUS ET SPIRALIS: IL TEMA DELLO SPIRITO IN NICOLA CUSANO
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/128193
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