L’opera tradizionalmente nota come Secretum secretorum, per molti secoli falsamente attribuita ad Aristotele, costituisce un esempio quasi paradigmatico di tradizione testuale “aperta”. Per l'ambito italiano, anche all’interno delle singole redazioni, i diversi copisti continuano a manifestare uno spiccato animus novandi, che determina una moltiplicazione quasi impressionante di varianti, minime o sostanziali. In questo quadro, intricato sotto molti punti di vista, risulta particolarmente stimolante una riflessione sulla fenomenologia della variazione, che solo in rari casi può essere semplicemente ricondotta al tradizionale concetto di “errore di trasmissione”. Tale riflessione diviene poi imprescindibile in vista di qualsiasi scelta editoriale, che deve inevitabilmente confrontarsi con dati fluidi, di difficile sistematizzazione e di complessa presentazione. Nel presente intervento viene riesaminata la fisionomia delle versioni italiane del Secretum secretorum alla luce di questa duplice esigenza: mostrare come e perché il testo cambia, capire quale forma di pubblicazione possa garantire migliore visibilità a questo cambiamento.
Varianti e vocazione al cambiamento nel «Secretum secretorum»
MILANI, Matteo
2012-01-01
Abstract
L’opera tradizionalmente nota come Secretum secretorum, per molti secoli falsamente attribuita ad Aristotele, costituisce un esempio quasi paradigmatico di tradizione testuale “aperta”. Per l'ambito italiano, anche all’interno delle singole redazioni, i diversi copisti continuano a manifestare uno spiccato animus novandi, che determina una moltiplicazione quasi impressionante di varianti, minime o sostanziali. In questo quadro, intricato sotto molti punti di vista, risulta particolarmente stimolante una riflessione sulla fenomenologia della variazione, che solo in rari casi può essere semplicemente ricondotta al tradizionale concetto di “errore di trasmissione”. Tale riflessione diviene poi imprescindibile in vista di qualsiasi scelta editoriale, che deve inevitabilmente confrontarsi con dati fluidi, di difficile sistematizzazione e di complessa presentazione. Nel presente intervento viene riesaminata la fisionomia delle versioni italiane del Secretum secretorum alla luce di questa duplice esigenza: mostrare come e perché il testo cambia, capire quale forma di pubblicazione possa garantire migliore visibilità a questo cambiamento.File | Dimensione | Formato | |
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