Il volume ricostruisce attraverso lo spoglio delle fonti documentarie e l’analisi dei codici miniati sopravvissuti – alcuni dei quali pubblicati qui per la prima volta – la biblioteca di quello che fu il primo duca di Savoia (1416) e in seguito antipapa con il nome di Felice V (1439-1449). Per Amedeo, ben consapevole dell’importanza degli investimenti figurativi quali strumento di potere e prestigio politico, lavorarono artisti di provenienza diversa, specializzati nelle tecniche più disparate: tra questi Jean Bapteur di Friburgo (Svizzera) e Péronet Lamy di Saint-Claude (Jura). A loro, cui il duca sabaudo commissionò tra le altre cose la stupefacente Apocalisse di Savoia oggi all’Escorial, sono dedicati gli ultimi due capitoli della ricerca, nel tentativo di ricostruirne la personalità artistica e il corpus di opere a essi connesso.
La biblioteca di Amedeo VIII di Savoia (1391-1451)
SARONI, Giovanna
2004-01-01
Abstract
Il volume ricostruisce attraverso lo spoglio delle fonti documentarie e l’analisi dei codici miniati sopravvissuti – alcuni dei quali pubblicati qui per la prima volta – la biblioteca di quello che fu il primo duca di Savoia (1416) e in seguito antipapa con il nome di Felice V (1439-1449). Per Amedeo, ben consapevole dell’importanza degli investimenti figurativi quali strumento di potere e prestigio politico, lavorarono artisti di provenienza diversa, specializzati nelle tecniche più disparate: tra questi Jean Bapteur di Friburgo (Svizzera) e Péronet Lamy di Saint-Claude (Jura). A loro, cui il duca sabaudo commissionò tra le altre cose la stupefacente Apocalisse di Savoia oggi all’Escorial, sono dedicati gli ultimi due capitoli della ricerca, nel tentativo di ricostruirne la personalità artistica e il corpus di opere a essi connesso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.