Antoine de Lonhy è un’affascinante figura di artista poliedrico che lavorò in Borgogna, Linguadoca, Catalogna e nel ducato di Savoia tra il 1446 e il 1490 circa. L’articolo ruota intorno a un Libro d’Ore - acquistato dal Museo Civico d’Arte Antica di Torino nel 2003 - che l’artista realizzò agli inizi della sua carriera quando i documenti lo dicono residente a Chalon-sur-Saône, e attivo per committenti d’altissimo rango, quali Nicolas Rolin, gran cancelliere di Filippo il Buono, e il vescovo Jean Germain, anch’egli strettamente legato alla corte del duca di Borgogna. Risale a questo periodo dell’attività di Lonhy una produzione quasi seriale di Libri d’Ore: ne sono stati individuati quattro con cui quello del Museo Civico è qui puntualmente messo a confronto. Nel codice torinese il linguaggio di Antoine mostra, al pari degli altri volumi da lui prodotti in Borgogna negli anni quaranta del Quattrocento, qualche acerbità di esecuzione ma in esso sono già presenti tutti i caratteri stilistici propri dell’artista e molte delle sue peculiarità iconografiche.
Intorno a un Libro d’Ore di Antoine de Lonhy giovane
SARONI, Giovanna
2010-01-01
Abstract
Antoine de Lonhy è un’affascinante figura di artista poliedrico che lavorò in Borgogna, Linguadoca, Catalogna e nel ducato di Savoia tra il 1446 e il 1490 circa. L’articolo ruota intorno a un Libro d’Ore - acquistato dal Museo Civico d’Arte Antica di Torino nel 2003 - che l’artista realizzò agli inizi della sua carriera quando i documenti lo dicono residente a Chalon-sur-Saône, e attivo per committenti d’altissimo rango, quali Nicolas Rolin, gran cancelliere di Filippo il Buono, e il vescovo Jean Germain, anch’egli strettamente legato alla corte del duca di Borgogna. Risale a questo periodo dell’attività di Lonhy una produzione quasi seriale di Libri d’Ore: ne sono stati individuati quattro con cui quello del Museo Civico è qui puntualmente messo a confronto. Nel codice torinese il linguaggio di Antoine mostra, al pari degli altri volumi da lui prodotti in Borgogna negli anni quaranta del Quattrocento, qualche acerbità di esecuzione ma in esso sono già presenti tutti i caratteri stilistici propri dell’artista e molte delle sue peculiarità iconografiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.