Nel trattamento del melanoma metastatico l’inibizione farmacologica della via delle mitogen-activated protein kinase (MAPK) è un vantaggioso e dimostrato miglioramento terapeutico. In trial di fase 3 che hanno arruolato pazienti con melanoma non trattati in precedenza, l’impiego del vemurafenib e del dabrafenib (farmaci che nei pazienti con melanomi con la mutazione BRAF V600E bloccano il segnale MAPK-mediato) è stato associato a prolungata sopravvivenza e sopravvivenza libera da progressione. Il trattamento dei pazienti con melanomi con le mutazioni BRAF V600 (sia la V600E sia la V600K) con il trametinib, che media il blocco della MAPK chinasi (MEK; che nella via di segnale delle MAPK è a valle di BRAF) è stato associato al miglioramento sia della sopravvivenza libera da progressione sia di quella complessiva. Nonostante questi successi, tuttavia, circa il 50% dei pazienti trattati con gli inibitori di BRAF o di MEK hanno progressione di malattia entro 6-7 mesi dall’inizio del trattamento. Per tentare di ritardare la comparsa della resistenza all’inibizione di BRAF e per studiare la sicurezza della terapia fondata sull’inibizione combinata di BRAF e MEK è stato condotto uno studio in aperto di Fase 1 e 2 che ha valutato gli effetti dell’associazione dabrafenib+trametinib in pazienti con melanomi metastatici con le mutazioni BRAF V600.

L’inibizione combinata di BRAF e MEK nei melanomi con le mutazioni BRAF V600

MIGLIO, Gianluca
2012-01-01

Abstract

Nel trattamento del melanoma metastatico l’inibizione farmacologica della via delle mitogen-activated protein kinase (MAPK) è un vantaggioso e dimostrato miglioramento terapeutico. In trial di fase 3 che hanno arruolato pazienti con melanoma non trattati in precedenza, l’impiego del vemurafenib e del dabrafenib (farmaci che nei pazienti con melanomi con la mutazione BRAF V600E bloccano il segnale MAPK-mediato) è stato associato a prolungata sopravvivenza e sopravvivenza libera da progressione. Il trattamento dei pazienti con melanomi con le mutazioni BRAF V600 (sia la V600E sia la V600K) con il trametinib, che media il blocco della MAPK chinasi (MEK; che nella via di segnale delle MAPK è a valle di BRAF) è stato associato al miglioramento sia della sopravvivenza libera da progressione sia di quella complessiva. Nonostante questi successi, tuttavia, circa il 50% dei pazienti trattati con gli inibitori di BRAF o di MEK hanno progressione di malattia entro 6-7 mesi dall’inizio del trattamento. Per tentare di ritardare la comparsa della resistenza all’inibizione di BRAF e per studiare la sicurezza della terapia fondata sull’inibizione combinata di BRAF e MEK è stato condotto uno studio in aperto di Fase 1 e 2 che ha valutato gli effetti dell’associazione dabrafenib+trametinib in pazienti con melanomi metastatici con le mutazioni BRAF V600.
2012
114
14
16
http://edicola.sifweb.org/edicola/farmaci/numero/114/articolo/2029
melanoma
G. Miglio
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