RIASSUNTO – «Qualcosa di nuovo sotto il sole» o «la solita minestra?». Riflessioni sul rapporto tra green economy e territorio - Sdoganata definitivamente come strategia di politica economica, la Green Economy (Ge) ha sin da subito riscosso un discreto successo a livello di attenzione politica. Essa affonda le sue radici in una tradizione di pensiero che, dall’eco-sviluppo all’ecological economics passando dalle riflessioni sull’ecomodernizzazione della società, tenta di legare economia e ambiente. Nonostante tale background e l’ampio utilizzo che viene fatto del termine, tuttavia, le definizioni di Ge appaiono estremamente confuse e ambigue, tese tra approcci teorici-metodologici fondati sulla contaminazione tra scienze naturali e scienze economiche; prospettive istituzionali che pongono l’accento sulla dimensione del benessere e della giustizia sociale; lavori di taglio maggiormente empirico che cercano di identificare alcuni settori propri della Ge (energie rinnovabili, efficienza, transizione produttiva, trasporti, ecc.); visioni critiche per le quali la Ge celerebbe in realtà un approccio neo-liberista attraverso il quale aprire nuovi mercati e opportunità di investimento per le imprese dei Paesi più industrializzati, favorendone in particolare l’accesso alle risorse naturali. Partendo da queste suggestioni, il presente contributo si propone di sistematizzare in modo critico i diversi approcci teorici e metodologici al tema della Ge, mettendone in evidenza le relazioni con il territorio alle diverse scale: la tesi che si intende sostenere è che, al di là dei giudizi di valore positivi o negativi (spesso fondati su una certa retorica naif), proprio il riferimento alla dimensione territoriale (trascurata invece dalla letteratura internazionale) possa costituire un metro efficace di valutazione della Ge.
"Qualcosa di nuovo sotto il sole" o "La solita minestra?" Riflessioni sul rapporto tra Green Economy e territorio
DANSERO, Egidio;
2012-01-01
Abstract
RIASSUNTO – «Qualcosa di nuovo sotto il sole» o «la solita minestra?». Riflessioni sul rapporto tra green economy e territorio - Sdoganata definitivamente come strategia di politica economica, la Green Economy (Ge) ha sin da subito riscosso un discreto successo a livello di attenzione politica. Essa affonda le sue radici in una tradizione di pensiero che, dall’eco-sviluppo all’ecological economics passando dalle riflessioni sull’ecomodernizzazione della società, tenta di legare economia e ambiente. Nonostante tale background e l’ampio utilizzo che viene fatto del termine, tuttavia, le definizioni di Ge appaiono estremamente confuse e ambigue, tese tra approcci teorici-metodologici fondati sulla contaminazione tra scienze naturali e scienze economiche; prospettive istituzionali che pongono l’accento sulla dimensione del benessere e della giustizia sociale; lavori di taglio maggiormente empirico che cercano di identificare alcuni settori propri della Ge (energie rinnovabili, efficienza, transizione produttiva, trasporti, ecc.); visioni critiche per le quali la Ge celerebbe in realtà un approccio neo-liberista attraverso il quale aprire nuovi mercati e opportunità di investimento per le imprese dei Paesi più industrializzati, favorendone in particolare l’accesso alle risorse naturali. Partendo da queste suggestioni, il presente contributo si propone di sistematizzare in modo critico i diversi approcci teorici e metodologici al tema della Ge, mettendone in evidenza le relazioni con il territorio alle diverse scale: la tesi che si intende sostenere è che, al di là dei giudizi di valore positivi o negativi (spesso fondati su una certa retorica naif), proprio il riferimento alla dimensione territoriale (trascurata invece dalla letteratura internazionale) possa costituire un metro efficace di valutazione della Ge.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.