L'opera di Francesco Ladatte nella Parigi degli anni quaranta del Settecento è presa in considerazione in rapporto al curriculum accademico dello scultore, la partecipazione ai salons, le rilevanti committenze regie per le statue del sovrano, la cappella di Versailles e la fortuna goduta tra i collezionisti contemporanei. Viene quindi esaminata la successiva attività torinese quale scultore in bronzo del re Carlo Emanuele III, la sua peculiare produzione nel genere dei giochi di putti e nell'oreficeria e il rilevante ruolo di riferimento interpretato da Ladatte per la formazione di pittori e scultori operanti nella capitale sabauda.
Una naturale morbidezza. Francesco Ladatte da Parigi a Torino
DARDANELLO, Giuseppe
2012-01-01
Abstract
L'opera di Francesco Ladatte nella Parigi degli anni quaranta del Settecento è presa in considerazione in rapporto al curriculum accademico dello scultore, la partecipazione ai salons, le rilevanti committenze regie per le statue del sovrano, la cappella di Versailles e la fortuna goduta tra i collezionisti contemporanei. Viene quindi esaminata la successiva attività torinese quale scultore in bronzo del re Carlo Emanuele III, la sua peculiare produzione nel genere dei giochi di putti e nell'oreficeria e il rilevante ruolo di riferimento interpretato da Ladatte per la formazione di pittori e scultori operanti nella capitale sabauda.File | Dimensione | Formato | |
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