Ipotesi L’obiettivo è verificare se la somministrazione dello stretching statico (SS) di 15 secondi tra le serie di esercizi di potenziamento muscolare, inserito in un programma longitudinale per lo sviluppo della forza della durata di otto settimane, può modificare la forza sub-massimale del tratto superiore e inferiore del corpo, la forza esplosivo-elastica degli arti inferiori, la flessibilità muscolo-tendinea (FMT) dell’articolazione scapolo-omerale e della muscolatura degli estensori del rachide e della loggia fasciale posteriore dell’arto inferiore. Materiali e metodi Sono stati studiati 19 atleti praticanti allenamento con sovraccarichi di sesso maschile, suddivisi in due gruppi. Il gruppo sperimentale (GS) composto da 9 soggetti (32±7 anni, 75±8 kg, 173±6 cm) effettua lo stretching tra le serie. Il gruppo di controllo (GC) composto da 10 soggetti (33±5 anni, 75±8 kg, 177±8 cm) non effettua lo stretching tra le serie. Analisi statistica I dati rilevati sono stati trattati con i test statistici non parametrici di Wilcoxon e Mann-Whitney. Discussione: L’analisi dei dati ha evidenziato un incremento significativo (P<0,01) della forza muscolare e della flessibilità muscolo-tendinea (FMT) del rachide in entrambi i gruppi esaminati (P<0,05). La variazione della FMT della spalla risulta significativa in GS, ma non in GC che non modifica la sua flessibilità. Conclusioni Lo stretching tra le serie, utilizzato in cronico, non inibisce l’espressione della forza muscolare.
Forza, estensibilità muscolo-tendinea e stretching statico
GOLLIN, MASSIMILIANO;LUCIANO, Alessandro
2013-01-01
Abstract
Ipotesi L’obiettivo è verificare se la somministrazione dello stretching statico (SS) di 15 secondi tra le serie di esercizi di potenziamento muscolare, inserito in un programma longitudinale per lo sviluppo della forza della durata di otto settimane, può modificare la forza sub-massimale del tratto superiore e inferiore del corpo, la forza esplosivo-elastica degli arti inferiori, la flessibilità muscolo-tendinea (FMT) dell’articolazione scapolo-omerale e della muscolatura degli estensori del rachide e della loggia fasciale posteriore dell’arto inferiore. Materiali e metodi Sono stati studiati 19 atleti praticanti allenamento con sovraccarichi di sesso maschile, suddivisi in due gruppi. Il gruppo sperimentale (GS) composto da 9 soggetti (32±7 anni, 75±8 kg, 173±6 cm) effettua lo stretching tra le serie. Il gruppo di controllo (GC) composto da 10 soggetti (33±5 anni, 75±8 kg, 177±8 cm) non effettua lo stretching tra le serie. Analisi statistica I dati rilevati sono stati trattati con i test statistici non parametrici di Wilcoxon e Mann-Whitney. Discussione: L’analisi dei dati ha evidenziato un incremento significativo (P<0,01) della forza muscolare e della flessibilità muscolo-tendinea (FMT) del rachide in entrambi i gruppi esaminati (P<0,05). La variazione della FMT della spalla risulta significativa in GS, ma non in GC che non modifica la sua flessibilità. Conclusioni Lo stretching tra le serie, utilizzato in cronico, non inibisce l’espressione della forza muscolare.File | Dimensione | Formato | |
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