Nell’ordinamento dell’Unione europea trovano oggi riconoscimento, oltre alle libertà economiche connesse alla realizzazione del mercato unico, alcune «pretese di giustizia». Si tratta delle pretese che, inserite nel testo di molte Costituzioni europee del novecento e comunemente denominate diritti sociali, hanno contribuito a definire l’attuale forma di Stato (sociale) comune a molti paesi che hanno aderito al processo di integrazione europea. L’indagine si focalizza, in un primo momento, sui “meccanismi” che governano il concorso tra legislatori (sovranazionale e nazionale) per quanto riguarda la realizzazione di tali pretese. In particolare, l’attenzione è concentrata sugli strumenti che (già oggi) sono in grado di risolvere l’eventuale antinomia tra livelli di protezione differenti (quello sovranazionale e quello nazionale). L’analisi si concentra, in un secondo momento, sui “meccanismi” che governano il concorso tra giurisdizioni (nazionali e sovranazionali) per quanto attiene alla tutela delle pretese di giustizia (questione che rappresenta un frammento dell’amplissimo dibattito riguardante la tutela dei diritti fondamentali in Europa e il c.d. “dialogo” tra giurisdizioni). La terza parte della monografia indaga il significato delle disposizioni sovranazionali che riconoscono, oggi, talune pretese di giustizia. L’alternativa che si pone al riguardo (e che ripropone una questione interpretativa già vivacemente dibattuta negli ordinamenti nazionali) è la seguente: interpretare le menzionate disposizioni quali norme meramente «programmatiche» e, conseguentemente, ritenere tali pretese obbiettivi politici, rivolti esclusivamente al legislatore sovranazionale e nazionale, oppure interpretare le stesse – come pare plausibile - quali norme a «efficacia diretta» e, conseguentemente, ritenere le pretese in questione veri e propri diritti soggettivi, immediatamente tutelabili dinanzi al giudice nazionale.

Il riconoscimento del principio di uguaglianza sostanziale nell’ordinamento dell’Unione europea: modelli di riconoscimento, tecniche di realizzazione, strumenti di garanzia

LOSANA, Matteo
2010-01-01

Abstract

Nell’ordinamento dell’Unione europea trovano oggi riconoscimento, oltre alle libertà economiche connesse alla realizzazione del mercato unico, alcune «pretese di giustizia». Si tratta delle pretese che, inserite nel testo di molte Costituzioni europee del novecento e comunemente denominate diritti sociali, hanno contribuito a definire l’attuale forma di Stato (sociale) comune a molti paesi che hanno aderito al processo di integrazione europea. L’indagine si focalizza, in un primo momento, sui “meccanismi” che governano il concorso tra legislatori (sovranazionale e nazionale) per quanto riguarda la realizzazione di tali pretese. In particolare, l’attenzione è concentrata sugli strumenti che (già oggi) sono in grado di risolvere l’eventuale antinomia tra livelli di protezione differenti (quello sovranazionale e quello nazionale). L’analisi si concentra, in un secondo momento, sui “meccanismi” che governano il concorso tra giurisdizioni (nazionali e sovranazionali) per quanto attiene alla tutela delle pretese di giustizia (questione che rappresenta un frammento dell’amplissimo dibattito riguardante la tutela dei diritti fondamentali in Europa e il c.d. “dialogo” tra giurisdizioni). La terza parte della monografia indaga il significato delle disposizioni sovranazionali che riconoscono, oggi, talune pretese di giustizia. L’alternativa che si pone al riguardo (e che ripropone una questione interpretativa già vivacemente dibattuta negli ordinamenti nazionali) è la seguente: interpretare le menzionate disposizioni quali norme meramente «programmatiche» e, conseguentemente, ritenere tali pretese obbiettivi politici, rivolti esclusivamente al legislatore sovranazionale e nazionale, oppure interpretare le stesse – come pare plausibile - quali norme a «efficacia diretta» e, conseguentemente, ritenere le pretese in questione veri e propri diritti soggettivi, immediatamente tutelabili dinanzi al giudice nazionale.
2010
Jovene
1
386
8824319874
principio di uguaglianza sostanziale; diritti sociali; costituzione; Unione europea
M. Losana
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/130903
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