Cesare Pavese adolescente, impegnato in un campo scout in Liguria, affida a una pagina di diario la contemplazione solitaria e appassionata del cielo notturno: «Ecco là l'Orsa Maggiore,... la minore, la Lira, il Cigno,... lo Scorpione... Marte e mille altri fulguri celesti». Negli anni successivi la lettura di fortunate opere divulgative dell’astronomo francese Camille Flammarion e la composizione di numerose poesie, che si conservano inedite tra le carte (La meraviglia Solare, «Di dove giungi, o misterioso masso», un lungo [Carme ad Urania], ecc.), documentano la precocità dei suoi interessi per il mondo celeste.
Cesare Pavese e la «mania astronomica delle stelle»
MASOERO, Mariarosa
2012-01-01
Abstract
Cesare Pavese adolescente, impegnato in un campo scout in Liguria, affida a una pagina di diario la contemplazione solitaria e appassionata del cielo notturno: «Ecco là l'Orsa Maggiore,... la minore, la Lira, il Cigno,... lo Scorpione... Marte e mille altri fulguri celesti». Negli anni successivi la lettura di fortunate opere divulgative dell’astronomo francese Camille Flammarion e la composizione di numerose poesie, che si conservano inedite tra le carte (La meraviglia Solare, «Di dove giungi, o misterioso masso», un lungo [Carme ad Urania], ecc.), documentano la precocità dei suoi interessi per il mondo celeste.File in questo prodotto:
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