OBIETTIVO: L’obiettivo di questa ricerca è stato di valutare, in un gruppo di sollevatori di pesi, la variazione della forza dinamica, sia degli arti superiori che inferiori del corpo, con e senza l’utilizzo del bite, durante esercizi effettuati con i sovraccarichi in un periodo di otto settimane. METODI: Ventiquattro atleti praticanti allenamento con sovraccarichi sono stati reclutati per partecipare a questo studio. Il gruppo che ha utilizzato il bite (GW) era composto da tredici atleti di sesso maschile (media±SD età 27±5 anni, peso 78±7 kg e altezza di 176±4 cm). Il gruppo di controllo (GC) era composto da undici atleti di sesso maschile (media±DS età 28±6 anni, peso 78±11 kg e altezza 175±6 cm). Tutti i soggetti si allenavano mediamente da cinque anni, tre volte la settimana. I bite sono stati realizzati tramite la registrazione axiografica per verificare il movimento articolare temporomandibolare con il CADIAX® Compact strumento diagnostico (Gamma Dental, Austria) e montati in occlusione centrica (naturale posizione di chiusura della mandibola). Il contatto dei denti è stato monitorato tramite il T-Scan III (Tekscan, USA). Le prove di forza non hanno richiesto alcuna fase di addestramento in quando normalmente utilizzati nelle routine degli atleti. Gli atleti sono stati valutati prima e dopo un periodo di otto settimane di allenamento. RISULTATI E DISCUSSIONE. Nessuna variazione in acuto è stata trovata all'inizio dello studio tra GW e GWO (Wilcoxon test) e anche tra Gw e GC e GWO e GC (Mann-Whitney U-test). Al contrario, 8 settimane dopo, la forza è risultata significativa (Wilcoxon test), dove GW ha mostrato la maggiore variazione della performance (44%, p<0,001). Gli altri incrementi percentuali medi sono stati: 37% nel GWO (P<0,001) e del 31% in GC (p<0,001). I risultati permettono di concludere che l'uso del bite non ha introdotto variazioni della forza in acuto, ma ha creato variazioni della performance se utilizzato a lungo termine.

L’allenamento della forza dinamica e l’utilizzo del bite

GOLLIN, MASSIMILIANO;PIANCINO, MARIA GRAZIA;RAINOLDI, Alberto;BRACCO, Pietro
2013-01-01

Abstract

OBIETTIVO: L’obiettivo di questa ricerca è stato di valutare, in un gruppo di sollevatori di pesi, la variazione della forza dinamica, sia degli arti superiori che inferiori del corpo, con e senza l’utilizzo del bite, durante esercizi effettuati con i sovraccarichi in un periodo di otto settimane. METODI: Ventiquattro atleti praticanti allenamento con sovraccarichi sono stati reclutati per partecipare a questo studio. Il gruppo che ha utilizzato il bite (GW) era composto da tredici atleti di sesso maschile (media±SD età 27±5 anni, peso 78±7 kg e altezza di 176±4 cm). Il gruppo di controllo (GC) era composto da undici atleti di sesso maschile (media±DS età 28±6 anni, peso 78±11 kg e altezza 175±6 cm). Tutti i soggetti si allenavano mediamente da cinque anni, tre volte la settimana. I bite sono stati realizzati tramite la registrazione axiografica per verificare il movimento articolare temporomandibolare con il CADIAX® Compact strumento diagnostico (Gamma Dental, Austria) e montati in occlusione centrica (naturale posizione di chiusura della mandibola). Il contatto dei denti è stato monitorato tramite il T-Scan III (Tekscan, USA). Le prove di forza non hanno richiesto alcuna fase di addestramento in quando normalmente utilizzati nelle routine degli atleti. Gli atleti sono stati valutati prima e dopo un periodo di otto settimane di allenamento. RISULTATI E DISCUSSIONE. Nessuna variazione in acuto è stata trovata all'inizio dello studio tra GW e GWO (Wilcoxon test) e anche tra Gw e GC e GWO e GC (Mann-Whitney U-test). Al contrario, 8 settimane dopo, la forza è risultata significativa (Wilcoxon test), dove GW ha mostrato la maggiore variazione della performance (44%, p<0,001). Gli altri incrementi percentuali medi sono stati: 37% nel GWO (P<0,001) e del 31% in GC (p<0,001). I risultati permettono di concludere che l'uso del bite non ha introdotto variazioni della forza in acuto, ma ha creato variazioni della performance se utilizzato a lungo termine.
2013
96
55
62
sollevatori; bite; sovraccarichi; longitudinale
Massimiliano Gollin; Maria Grazia Piancino ; Alberto Rainoldi ; Pietro Bracco
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/134178
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