Le nuove frontiere del rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia. Il rinvio accelerato del T.a.r. per “disapplicare” il giudicato del Consiglio di Stato

Il contributo analizza le nuove modalità con le quali i giudici amministrativi nazionali dispongono il rinvio pregiudiziale di interpretazione alla Corte di Giustizia UE, ed in particolare si sofferma sul procedimento accelerato ai sensi dell’art. 105, par. 1 del relativo regolamento di procedura. In un recente caso il giudice di primo grado chiede addirittura al giudice europeo la disapplicazione della sopravvenuta pronuncia del Consiglio di Stato, ormai passata in giudicato. Proprio perché le precedenti pronunce della Corte di giustizia invocate dal rimettente non consentono un’immediata soluzione della questione interpretativa, la rimessione disposta non pare consentire l’accesso al rito accelerato, in difetto di una motivazione rafforzata sulle invocate ragioni d’urgenza, specie a fronte di un giudicato contrario del Consiglio di Stato, giudice di ultima istanza, che non ha disposto il rinvio.