La notificazione di atti giudiziari comporta l’espletamento di un procedimento complesso che implica l’esercizio di poteri certificativi normalmente attribuiti alle sole autorità pubbliche ed è determinante per garantire effettività a diritti fondamentali, quali il diritto ad un ricorso effettivo ed i diritti di difesa. La Convenzione dell’Aja del 1965, ancora applicabile alle notificazioni da effettuarsi fuori dello spazio giudiziario europeo, lascia ampia facoltà agli Stati di scegliere tra diversi sistemi di notificazione e, attraverso la costituzione di Autorità centrali nazionali, consente di realizzare il procedimento di notificazione all’estero. Nell’Unione europea la cooperazione giudiziaria in materia civile, al fine di attribuire agli individui la protezione giurisdizionale equivalente a quella riconosciuta all’interno di ciascun ordinamento nazionale, prima con il regolamento n. 1348 del 2000, quindi con il regolamento n. 1393 del 2007 ha istituzionalizzato una cooperazione di tipo amministrativo, semplificando la trasmissione degli atti attraverso la consegna diretta tra organi competenti ad eseguire e a ricevere la notificazione nell’ordinamento di appartenenza. A rendere effettiva la tutela dell’interesse dell’individuo nell’ambito dello spazio giudiziario europeo contribuisce il controllo giurisdizionale della Corte di Giustizia, che ha in più occasioni precisato le nozioni utilizzate e gli adempimenti previsti dai regolamenti. L’analisi della Convenzione dell’Aja e delle norme dell’Unione europea, consente il confronto tra questi strumenti e porta ad una valutazione positiva delle scelte europee, determinanti anche per aumentare il livello di protezione giurisdizionale accordata agli individui nello spazio giudiziario europeo.
L’assistenza giudiziaria tra Stati e le notificazioni internazionali nel regolamento (CE) n. 1393/2007
Margherita SALVADORI
2010-01-01
Abstract
La notificazione di atti giudiziari comporta l’espletamento di un procedimento complesso che implica l’esercizio di poteri certificativi normalmente attribuiti alle sole autorità pubbliche ed è determinante per garantire effettività a diritti fondamentali, quali il diritto ad un ricorso effettivo ed i diritti di difesa. La Convenzione dell’Aja del 1965, ancora applicabile alle notificazioni da effettuarsi fuori dello spazio giudiziario europeo, lascia ampia facoltà agli Stati di scegliere tra diversi sistemi di notificazione e, attraverso la costituzione di Autorità centrali nazionali, consente di realizzare il procedimento di notificazione all’estero. Nell’Unione europea la cooperazione giudiziaria in materia civile, al fine di attribuire agli individui la protezione giurisdizionale equivalente a quella riconosciuta all’interno di ciascun ordinamento nazionale, prima con il regolamento n. 1348 del 2000, quindi con il regolamento n. 1393 del 2007 ha istituzionalizzato una cooperazione di tipo amministrativo, semplificando la trasmissione degli atti attraverso la consegna diretta tra organi competenti ad eseguire e a ricevere la notificazione nell’ordinamento di appartenenza. A rendere effettiva la tutela dell’interesse dell’individuo nell’ambito dello spazio giudiziario europeo contribuisce il controllo giurisdizionale della Corte di Giustizia, che ha in più occasioni precisato le nozioni utilizzate e gli adempimenti previsti dai regolamenti. L’analisi della Convenzione dell’Aja e delle norme dell’Unione europea, consente il confronto tra questi strumenti e porta ad una valutazione positiva delle scelte europee, determinanti anche per aumentare il livello di protezione giurisdizionale accordata agli individui nello spazio giudiziario europeo.File | Dimensione | Formato | |
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