L’attività antimicrobica degli oli essenziali è stata per molto tempo campo esclusivo della medicina alternativa e, solo recentemente, ha destato l’interesse della comunità scientifica. Gli studi sull’attività di questi composti riguardano soprattutto batteri e lieviti, mentre poche sono le segnalazioni in letteratura sui miceti filamentosi, causa di infezioni sempre più frequenti e gravi, soprattutto in pazienti immunocompromessi. Il nostro gruppo di ricerca ha valutato in vitro le proprietà antifungine di alcuni oli essenziali (timo rosso, melissa, garofano, finocchio, pino, salvia e lavanda) nei confronti di miceti filamentosi di isolamento clinico e ambientale. In particolare, sono stati presi in considerazione: dermatofiti (Microsporum canis, M.gypseum, Trichophyton mentagrophytes, Epidermophyton floccosum); miceti isolati da onicomicosi (Scopulariopsis brevicaulis, Fusarium oxysporum) e da BAL (Aspergillus niger, A.flavus, A.flavus var.columnaris, A.fumigatus); zigomiceti ambientali (Mucor spp., Rhizopus spp.,), penicilli (Penicillium lanosum, P.frequentans), demaziacei (Alternaria alternata, Cladosporium cladosporioides). I ceppi di T.mentagrophytes sono stati isolati sia da campioni clinici umani che animali. La composizione qualitativa e quantitativa degli oli essenziali è stata analizzata tramite GC/EIMS. Anche se ad oggi non esistono metodiche standardizzate e convalidate dalla comunità scientifica per valutare l’attività antifungina degli oli, essa è stata determinata mediante i parametri microbiologici di MIC (minima concentrazione inibente) e di MFC (minima concentrazione fungicida) seguendo, con le opportune modificazioni, le metodiche proposte dal CLSI. Per la MIC è stato utilizzato il metodo della microdiluizione scalare in brodo, impiegando il terreno RPMI 1640, senza bicarbonato ma contenente L-glutammina e rosso fenolo, mentre la MFC è stata valutata su Sabouraud dextrose agar. Come MIC si è definita la più bassa concentrazione di olio in grado di inibire visivamente la crescita fungina dopo 3 e 7 giorni di incubazione a 30°C, mentre come MFC è stata definita la minima concentrazione in grado di impedire completamente la crescita fungina dopo 3 giorni a 30°C. I risultati ottenuti sottolineano una migliore attività antifungina dell’olio essenziale di timo con un ampio spettro di attività nei confronti di tutti i miceti saggiati, seguito dall’olio essenziale di garofano e finocchio. Tra tutti i miceti saggiati i più sensibili sono risultati i dermatofiti, F.oxysporum, P. frequentans, e poi i demaziacei. Quasi tutti gli oli hanno mostrato una buona attività antifungina con un andamento decrescente passando dal timo rosso, al garofano, al finocchio e al pino. L’olio essenziale di pino ha mostrato tuttavia una buona attività nei confronti dei dermatofiti, di S. brevicaulis e F.oxysporum, mentre gli oli essenziali di salvia, melissa e lavanda sono quelli che hanno mostrato la minore attività nei confronti degli aspergilli. Soltanto gli zigomiceti hanno evidenziato scarsa sensibilità a tutti gli oli valutati. In considerazione dell’attività antifungina mostrata, gli oli essenziali sembrano possedere un promettente potenziale applicativo, anche se ulteriori studi sono comunque necessari per confermare e approfondire i dati finora ottenuti.
Oli essenziali e funghi filamentosi
TULLIO, Viviana Cristina;MANDRAS, Narcisa;ALLIZOND, VALERIA;BANCHE, Giuliana;SCALAS, Daniela;ROANA, Janira;CUFFINI, Annamaria
2013-01-01
Abstract
L’attività antimicrobica degli oli essenziali è stata per molto tempo campo esclusivo della medicina alternativa e, solo recentemente, ha destato l’interesse della comunità scientifica. Gli studi sull’attività di questi composti riguardano soprattutto batteri e lieviti, mentre poche sono le segnalazioni in letteratura sui miceti filamentosi, causa di infezioni sempre più frequenti e gravi, soprattutto in pazienti immunocompromessi. Il nostro gruppo di ricerca ha valutato in vitro le proprietà antifungine di alcuni oli essenziali (timo rosso, melissa, garofano, finocchio, pino, salvia e lavanda) nei confronti di miceti filamentosi di isolamento clinico e ambientale. In particolare, sono stati presi in considerazione: dermatofiti (Microsporum canis, M.gypseum, Trichophyton mentagrophytes, Epidermophyton floccosum); miceti isolati da onicomicosi (Scopulariopsis brevicaulis, Fusarium oxysporum) e da BAL (Aspergillus niger, A.flavus, A.flavus var.columnaris, A.fumigatus); zigomiceti ambientali (Mucor spp., Rhizopus spp.,), penicilli (Penicillium lanosum, P.frequentans), demaziacei (Alternaria alternata, Cladosporium cladosporioides). I ceppi di T.mentagrophytes sono stati isolati sia da campioni clinici umani che animali. La composizione qualitativa e quantitativa degli oli essenziali è stata analizzata tramite GC/EIMS. Anche se ad oggi non esistono metodiche standardizzate e convalidate dalla comunità scientifica per valutare l’attività antifungina degli oli, essa è stata determinata mediante i parametri microbiologici di MIC (minima concentrazione inibente) e di MFC (minima concentrazione fungicida) seguendo, con le opportune modificazioni, le metodiche proposte dal CLSI. Per la MIC è stato utilizzato il metodo della microdiluizione scalare in brodo, impiegando il terreno RPMI 1640, senza bicarbonato ma contenente L-glutammina e rosso fenolo, mentre la MFC è stata valutata su Sabouraud dextrose agar. Come MIC si è definita la più bassa concentrazione di olio in grado di inibire visivamente la crescita fungina dopo 3 e 7 giorni di incubazione a 30°C, mentre come MFC è stata definita la minima concentrazione in grado di impedire completamente la crescita fungina dopo 3 giorni a 30°C. I risultati ottenuti sottolineano una migliore attività antifungina dell’olio essenziale di timo con un ampio spettro di attività nei confronti di tutti i miceti saggiati, seguito dall’olio essenziale di garofano e finocchio. Tra tutti i miceti saggiati i più sensibili sono risultati i dermatofiti, F.oxysporum, P. frequentans, e poi i demaziacei. Quasi tutti gli oli hanno mostrato una buona attività antifungina con un andamento decrescente passando dal timo rosso, al garofano, al finocchio e al pino. L’olio essenziale di pino ha mostrato tuttavia una buona attività nei confronti dei dermatofiti, di S. brevicaulis e F.oxysporum, mentre gli oli essenziali di salvia, melissa e lavanda sono quelli che hanno mostrato la minore attività nei confronti degli aspergilli. Soltanto gli zigomiceti hanno evidenziato scarsa sensibilità a tutti gli oli valutati. In considerazione dell’attività antifungina mostrata, gli oli essenziali sembrano possedere un promettente potenziale applicativo, anche se ulteriori studi sono comunque necessari per confermare e approfondire i dati finora ottenuti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.