L’ecologia non è solo una scienza, ma il pensiero dell’interconnessione dei fenomeni sullo sfondo di un ambiente. Tali fenomeni possono essere organismi viventi ma anche idee, culture, forme dell’immaginario. Gregory Bateson definisce questo modello bio-culturale “ecologia della mente”. Alla radice dell’ecologia della mente vi è la nozione che le idee sono interdipendenti, e soprattutto che vi è un circuito di reciprocità tra natura e cultura. L’ecologia letteraria è una forma di ecologia della mente. Essa nasce da una considerazione di Joseph Meeker, curiosa figura di etologo e comparatista. Se lungo il percorso evolutivo il genere umano si è manifestato come l’unica “specie letteraria”, allora è probabile che la letteratura possa avere un ruolo nella nostra sopravvivenza. Meeker sostiene tuttavia che ci sono generi letterari evolutivamente più “vincenti” di altri. La commedia per esempio è una strategia più vantaggiosa rispetto alla tragedia, questo perché, a differenza della tragedia, basata sul conflitto, la commedia si fonda su un modello che prevede orizzontalità, adattamento, co-evolutività. A questo Meeker giunge sviluppando un’etica del gioco basata sulla collaborazione intra- e interspecifica, che combina insieme Darwin, ecologia umana e teorie estetiche schilleriane. In termini etico-ecologici, ciò significa sostituire modelli educativi basati sul dualismo e sulla competizione con modelli educativi basati sull’orizzontalità tra le forme di vita, sulla collaborazione, sull’interdipendenza, in termini ambientali come sociali. Il saggio interpreta secondo questo paradigma Le Cosmicomiche di Italo Calvino, grande gioco narrativo ed esempio perfetto di interazione ludica tra forme di vita. Con il suo “antropomorfismo non antropocentrico”, l’opera è infatti una commedia dell’universo, un darwinismo cosmologico, un racconto evolutivo della vita del mondo
Ecocriticism, Cultural Evolutionism, and Ecologies of Mind: Notes on Calvino’s Cosmicomics
IOVINO, Serenella
2013-01-01
Abstract
L’ecologia non è solo una scienza, ma il pensiero dell’interconnessione dei fenomeni sullo sfondo di un ambiente. Tali fenomeni possono essere organismi viventi ma anche idee, culture, forme dell’immaginario. Gregory Bateson definisce questo modello bio-culturale “ecologia della mente”. Alla radice dell’ecologia della mente vi è la nozione che le idee sono interdipendenti, e soprattutto che vi è un circuito di reciprocità tra natura e cultura. L’ecologia letteraria è una forma di ecologia della mente. Essa nasce da una considerazione di Joseph Meeker, curiosa figura di etologo e comparatista. Se lungo il percorso evolutivo il genere umano si è manifestato come l’unica “specie letteraria”, allora è probabile che la letteratura possa avere un ruolo nella nostra sopravvivenza. Meeker sostiene tuttavia che ci sono generi letterari evolutivamente più “vincenti” di altri. La commedia per esempio è una strategia più vantaggiosa rispetto alla tragedia, questo perché, a differenza della tragedia, basata sul conflitto, la commedia si fonda su un modello che prevede orizzontalità, adattamento, co-evolutività. A questo Meeker giunge sviluppando un’etica del gioco basata sulla collaborazione intra- e interspecifica, che combina insieme Darwin, ecologia umana e teorie estetiche schilleriane. In termini etico-ecologici, ciò significa sostituire modelli educativi basati sul dualismo e sulla competizione con modelli educativi basati sull’orizzontalità tra le forme di vita, sulla collaborazione, sull’interdipendenza, in termini ambientali come sociali. Il saggio interpreta secondo questo paradigma Le Cosmicomiche di Italo Calvino, grande gioco narrativo ed esempio perfetto di interazione ludica tra forme di vita. Con il suo “antropomorfismo non antropocentrico”, l’opera è infatti una commedia dell’universo, un darwinismo cosmologico, un racconto evolutivo della vita del mondoFile | Dimensione | Formato | |
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