Contrariamente a quanto prevedevano alcune versioni della teoria della secolarizzazione, la religione non è scomparsa dall'orizzonte della società contemporanea. Mentre nella sfera pubblica se ne registra la riscoperta in chiave identitaria ed etnica, sul versante personale sembra affermarsi sempre di più un desiderio di spiritualità che coniuga il rapporto con il sacro con la ricerca del significato della propria vita, la realizzazione e il benessere personali, il bisogno di far spazio ai propri sentimenti e di esprimere le proprie emozioni, l'attenzione per il corpo e l'ambiente naturale in cui si è inseriti. Il progressivo affermarsi della libertà individuale e del pluralismo culturale ha portato con sé la scomposizione delle forme tipiche del credere tradizionale e, nel contempo, una ricomposizione inedita che legittima la creatività individuale nella costruzione dei propri percorsi di senso. La sociologia della religione è chiamata così a confrontarsi con nuove modalità di credere, le quali sembrano bene intercettate dalla categoria di spiritualità: il rapporto con il sacro, lungi dall'essere funzionale a identità religiose pensate secondo il criterio della stabilità, pone il primato dell'esperienza sui contenuti dogmatici, dell'autenticità sulla verità, secondo una prospettiva che fa del cambiamento e della ricerca la "normalità". Il volume in cui il saggio è presente ospita diversi contributi che declinano in una prospettiva sociologica i vari approcci al concetto di spiritualità, mettendone in risalto sia le potenzialità euristiche che gli elementi di criticità.

I “Ricostruttori nella preghiera” e la sperimentazione spirituale

PALMISANO, Stefania
2006-01-01

Abstract

Contrariamente a quanto prevedevano alcune versioni della teoria della secolarizzazione, la religione non è scomparsa dall'orizzonte della società contemporanea. Mentre nella sfera pubblica se ne registra la riscoperta in chiave identitaria ed etnica, sul versante personale sembra affermarsi sempre di più un desiderio di spiritualità che coniuga il rapporto con il sacro con la ricerca del significato della propria vita, la realizzazione e il benessere personali, il bisogno di far spazio ai propri sentimenti e di esprimere le proprie emozioni, l'attenzione per il corpo e l'ambiente naturale in cui si è inseriti. Il progressivo affermarsi della libertà individuale e del pluralismo culturale ha portato con sé la scomposizione delle forme tipiche del credere tradizionale e, nel contempo, una ricomposizione inedita che legittima la creatività individuale nella costruzione dei propri percorsi di senso. La sociologia della religione è chiamata così a confrontarsi con nuove modalità di credere, le quali sembrano bene intercettate dalla categoria di spiritualità: il rapporto con il sacro, lungi dall'essere funzionale a identità religiose pensate secondo il criterio della stabilità, pone il primato dell'esperienza sui contenuti dogmatici, dell'autenticità sulla verità, secondo una prospettiva che fa del cambiamento e della ricerca la "normalità". Il volume in cui il saggio è presente ospita diversi contributi che declinano in una prospettiva sociologica i vari approcci al concetto di spiritualità, mettendone in risalto sia le potenzialità euristiche che gli elementi di criticità.
2006
Il credere contemporaneo tra religione e spiritualità
Franco Angeli
1
176
195
9788846480439
Ricostruttori; sincretismo religioso; yoga; tantra
S. PALMISANO
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