In una trattazione sintetica, ma completa, viene affrontato il tema delle azioni di risparmio, come disciplinate dal T.u.f., nonché quello dell’estensione delle norme riguardanti le loro assemblee speciali e rappresentante comune a tutte le categorie di azioni emesse da società quotate in mercati regolamentati, prevista sempre dallo stesso T.u.f. Delle azioni di risparmio si discutono: le origini, nella l. n. 216/1974; la giustificazione economica; l’evoluzione della disciplina (che ha liberalizzato il loro contenuto, determinando tuttavia un parziale disincentivo al loro uso); il genere di società legittimato alla loro emissione (con i problemi relativi alla presenza o al venir meno della quotazione); i diritti che ad esse possono o non possono venir attribuiti (col problema se l’esclusione del voto implichi anche quella della semplice partecipazione alle assemblee); la loro circolazione; l’assemblea speciale; la figura del rappresentante comune; il ruolo che questa categoria, tuttora tipica, può ancora giocare dopo la riforma del 2003 che ha sostanzialmente “detipizzato” le azioni generalmente intese.
La disciplina delle azioni di risparmio e l’organizzazione delle azioni di categoria quotate (artt. 145, 146, 147, 147 bis, D.Lgs. 24.2.1998, n. 58)
MIGNONE, Gianni
2010-01-01
Abstract
In una trattazione sintetica, ma completa, viene affrontato il tema delle azioni di risparmio, come disciplinate dal T.u.f., nonché quello dell’estensione delle norme riguardanti le loro assemblee speciali e rappresentante comune a tutte le categorie di azioni emesse da società quotate in mercati regolamentati, prevista sempre dallo stesso T.u.f. Delle azioni di risparmio si discutono: le origini, nella l. n. 216/1974; la giustificazione economica; l’evoluzione della disciplina (che ha liberalizzato il loro contenuto, determinando tuttavia un parziale disincentivo al loro uso); il genere di società legittimato alla loro emissione (con i problemi relativi alla presenza o al venir meno della quotazione); i diritti che ad esse possono o non possono venir attribuiti (col problema se l’esclusione del voto implichi anche quella della semplice partecipazione alle assemblee); la loro circolazione; l’assemblea speciale; la figura del rappresentante comune; il ruolo che questa categoria, tuttora tipica, può ancora giocare dopo la riforma del 2003 che ha sostanzialmente “detipizzato” le azioni generalmente intese.File | Dimensione | Formato | |
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MIGNONE G., Azioni di risparmio, in Codice ipertestuale 2010.pdf
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